CUNEO - Open Baladin si aggiudica la cascina del '400 alle porte di Cuneo, apertura prevista nella primavera 2023

Diventerà un polo agroalimentare con bar-ristorante, fattoria didattica, area museale e una piccola sala congressi. Nella concessione ventennale del Comune anche il MEG e la coop Sant'Onorato

Il rendering del progetto di Cascina Vecchia

Samuele Mattio 04/01/2022 10:47

Unico esempio rimasto in città di cascina originale di metà ‘400, Cascina Vecchia, con la sua caratteristica cinta muraria in ciottoli di fiume, accoglie chi arriva a Cuneo dalla Francia con il suo aspetto antico e d'altri tempi. Dopo anni di polemiche e discussioni per lo stato di relativo abbandono, ha finalmente trovato il suo destino: diventerà un polo agro-alimentare con bar-ristorante, fattoria didattica, area museale e una piccola sala congressi. Attualmente sono in corso i lavori di 'rifunzionalizzazione' degli spazi ad opera della Fantino Costruzioni di Cuneo, finanziati con i soldi del Piano Periferie e con fondi propri dell'amministrazione comunale.
 
Nei giorni scorsi il Comune di Cuneo ha pubblicato l’esito della gara europea a procedura aperta per l’affidamento della concessione in uso del complesso di corso Francia 86, di cui è proprietario. Ad aggiudicarsela è stato un raggruppamento di imprese che vede capofila l’Open Baladin Cuneo s.r.l.. Completano lo scacchiere il MEG (Mercato Enogastronomico s.r.l) e la Sant’Onorato Società Cooperativa. È previsto un canone annuo – a favore del Comune – pari a 42.420 euro. La durata della concessione è di 20 anni e l’apertura del nuovo polo è prevista per la primavera 2023. Elio Parola, contitolare dell’Open Baladin di Cuneo non vede l’ora di cominciare: “Il progetto è meraviglioso, sono orgoglioso del risultato in quanto restituiremo alla città un luogo storico - racconta -. Sarà un posto di tutti e per tutti. Le società che gestisco si chiamano “Open” proprio perché siamo molto aperti al confronto con qualsiasi realtà”. 
 
La costruzione, tipico esempio di architettura rurale, peraltro già documentata nel 1445, quando il "venerabilis dominus Zampana" la lasciò in eredità all'Ospedale di Santa Croce, si presta a un utilizzo istruttivo per diversi motivi: “Il progetto è molto chiaro, vede una farm didattica rivolta alle famiglie che non sarà nulla di diverso da quella che era la fattoria dei nonni: orti, frutteti con piante storiche e piccoli animali da fattoria - spiega Parola illustrando i piani -. All’interno ci sarà anche un’area museale e uno spazio dedicato ai lievitati da forno, che sarà anche un’aula congressi per piccole medie riunioni, da una sessantina di posti. Infine c'è il punto somministrazione cibo e bevande, che darà sostenibilità al tutto”.

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