CUNEO - Ora a Cuneo i piccioni sono un problema: "Portano malattie, il sindaco fermi chi dà loro da mangiare"

Ieri si è discusso del tema in Consiglio comunale. L'assessore Serale: "Pronto un tavolo di lavoro, ma la pulizia sotto i portici viene eseguita regolarmente"

Samuele Mattio 21/09/2021 15:22

Era il 2006 quando il cantautore Povia, sull’onda del successo di ‘I bambini fanno oh’, trionfò al festival di Sanremo con ‘Vorrei avere il becco”, brano memorabile perché l’artista durante l’esecuzione del brano simulava il verso di un piccione. Oggi, a quindici anni di distanza la carriera del chitarrista milanese sembrerebbe in una fase discendente: ultimamente Povia fa discutere più per le sue posizioni ‘no vax’ che per la sua musica. A venire in soccorso dell’autore in cerca di ispirazione potrebbe essere la città di Cuneo. Dalle nostre parti i piccioni sembrerebbero tornati a volare con insistenza, specie sull’asse centrale della città, e chissà che qualcuno non improvvisi un flash mob in piazza Galimberti sulle note della “canzone del piccione”.
 
Povia a parte sembra che sul tema ci sia poco da scherzare, tanto che ieri sera, lunedì 20 settembre, è approdato addirittura in Consiglio Comunale. A presentare l’interpellanza è stata la consigliera di minoranza Laura Menardi: “I cittadini - ha spiegato l’esponente di Grande Cuneo - segnalano un numero considerevole di colonie in corso Nizza che insudiciano soprattutto portici e marciapiedi, ma il problema è presente anche in via Roma e nelle vie limitrofe del centro storico, i tetti ed ogni anfratto sono ormai casa di numeri sempre crescenti di questa specie”.
 
L’iniziativa è stata condivisa da Maria Luisa Martello di Cuneo città d’Europa: “Quando le scuole sono chiuse i piccioni sporcano i cortili con i loro escrementi, ciò avviene anche nel chiostro di San Francesco, dove c’è una sporcizia enorme. Questi uccelli portano malattie, chiedo un’ordinanza del sindaco che impedisca di dargli da mangiare, più mangiano più si riproducono”. Sul tema è intervenuta anche Luciana Toselli di Cuneo per i Beni Comuni, che ha fatto notare come il fenomeno sia in crescita nelle zone dove ci sono edifici degradati: “Appena si apre una finestra dell’ex archivio di via Bruni da lì escono colonie di piccioni, più edifici abbandonati ci sono più il problema aumenta”
 
“La prima volta che rispondo in Consiglio comunale su questo tema, ma non per questo è dimenticato o è preso sottogamba - ha esordito l’assessore Luca Serale -. Ricordo che la Provincia nel 2018 ha approvato il piano quinquennale del controllo della specie che parte dal contrasto all’animale selvatico in maniera ecologica”.
 
La gestione del fenomeno è però di conseguenza dell’amministrazione: “Il primo passo previsto dal piano è di fare un censimento della presenza di questa specie di volatili quando si stimano più di 400 esemplari ogni chilometro quadrato - ha proseguito Serale -. Prima però sono necessari comportamenti preventivi da parte dei cittadini, che non ne favoriscano la proliferazione: a volte riceviamo segnalazioni di gente che sistematicamente va nei giardini a portare da mangiare agli animali, mentre ho visto con i miei occhi che sono addestrati a fiondarsi sui tavoli dei nostri bar quando si alzano alcuni avventori, ma su questo possiamo fare poco. Il problema lo si vede chiaramente anche sulle targhe che ci sono in via Roma, che sono infestate dagli escrementi di questi animali”.
 
L’assessore Serale è poi passato alle misure concrete: “Il tema è particolarmente sentito ed è arrivato un invito a creare un tavolo di lavoro composto da esperti - veterinari in organico all’Asl - coordinato dal Comune per risolvere il problema. Per quanto riguarda il problema della pulizia invece ci siamo interfacciati con l’ufficio ambiente. Ogni mese viene fatta la pulizia dei portici e annualmente una manutenzione più approfondita”.
 
“Mi ritengo soddisfatta, spero si possa fare qualcosa di concreto - ha commentato la proponente Laura Menardi in seguito alla risposta dell’amministrazione -. Il censimento è inutile: sono certamente più di 400 per chilometro quadrato. L’auspicio è che il Comune si faccia carico di questa problematica che investe tantissimi cittadini”.

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