RODDI - Ora la "Salerno-Reggio Calabria del nord Italia" è più vicina ad essere conclusa

Stamattina l'apertura del tratto di Asti-Cuneo che unisce la tangenziale di Alba allo svincolo Alba Ovest. Il completamento definitivo della tratta atteso per il 2024

Andrea Dalmasso 03/04/2023 14:22

La telenovela della “Salerno-Reggio Calabria del nord Italia” ora è più vicina alla sua conclusione. Un paragone richiamato più volte stamattina, lunedì 3 aprile, in occasione dell’apertura al traffico del lotto II.6b dell’autostrada Asti-Cuneo, quello che unisce la tangenziale di Alba allo svincolo Alba Ovest, vicino al nuovo ospedale di Verduno. Per l'occasione erano presenti a Roddi il Ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini, il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e i principali rappresentanti delle istituzioni del territorio, compresa una folta schiera di Sindaci. Il prossimo lotto, il II.6a da Verduno al viadotto sospeso di Cherasco, andrà a completare la tratta: la fine dei lavori è attesa entro il 2024, scadenza ribadita in mattinata dai refereti di ASTM, società concessionaria.
 
La notizia principale del giorno l’ha portata Matteo Salvini: il Ministro ha annunciato il parere favorevole del Ministero della Cultura all’ultimo tratto dell’autostrada, arrivato in mattinata. “Si tratta di un documento di ben 38 pagine, con ben 31 prescrizioni paesaggistiche e faunistiche, ma la cosa importante è che contenga il parere favorevole. Un tassello fondamentale per l’ultimo tratto di quest’opera, parte di un’Italia che da qui a cinque anni dovrà essere più moderna ed efficiente. Ci vediamo tra quindici mesi per l’inaugurazione dell’infrastruttura completa”, la promessa del vice premier.
 
Prima di lui si erano susseguiti gli interventi di alcuni dei rappresentanti delle istituzioni presenti. Tra i primi a prendere la parola Bernardo Magrì, amministratore delegato della società Autostrada Asti-Cuneo: “Aprire una strada è sempre una bella cosa, oggi lo è ancora di più, perchè questa autostrada ha alle spalle una storia interminabile, nonostante tutti gli amministratori abbiano sempre lavorato senza fermarsi. Non possiamo prendercela con nessuno, perchè tutto il territorio ha sempre collaborato, è l’assetto normativo e procedurale ad essere estremamente complesso, in più abbiamo dovuto affrontare Covid, guerra, rincari e macanza di materie prime. Non si può però negare che è imbarazzante un’attesa così lunga per un’opera così importante”. Dopo di lui, sul palco allestito per l’occasione è salito Umberto Tosoni, ad di ASTM, che ha ribadito l’intenzione di concludere i lavori entro il 2024: “Questo è un progetto stabile e realizzabile, completabile in tempo ristretti. Oggi è un momento di festa, dobbiamo celebrare il lavoro fatto e allo stesso tempo guardare al futuro”.
 
Tra gli interventi più sentiti quello di Carlo Bo, sindaco di Alba: “Il nostro è un territorio che dopo la Seconda Guerra Mondiale era drammaticamente povero. Nei decenni è stato fatto un lavoro straordinario, fatto da gente che lavora tanto e parla poco. Un territorio che però ha ottenuto poco, l’Asti-Cuneo ne è un esempio. Speriamo col cuore che nel giro di poco tempo si possa concludere, per chiedere scusa a tutti i cittadini che hanno atteso per trent’anni”. Luca Robaldo, presidente della Provincia, ha parlato di una “giornata particolare per tutti i cuneesi”, annunciando di avere in mano un “pacchetto di appunti” da consegnare al Ministro Salvini, contenente tutte le altre opere “sospese” della Granda: dal Tenda bis alla variante di Demonte, passando per il traforo Armo-Cantarana e le opere lungo la statale 28.
 
A vestire per certi versi i panni di “padrone di casa” l’albese Alberto Cirio, presidente della Regione Piemonte: “Questo è un momento che aspetto dal 1995: ero vicesindaco di Alba, già allora manifestavamo a Castagnito per chiedere la realizzazione in autostrada, e per far scendere in piazza un sabaudo gliela devi proprio fare grossa. Resta il moncone di Cherasco, un’offesa per imprenditori e cittadini che pagano le tasse, ma dal risultato raggiunto oggi andiamo avanti, senza guardarci indietro per cercare colpevoli su cui puntare il dito”. 
 
Poi l’intervento di Matteo Salvini, che dopo l’annuncio citato in apertura ha parlato di “una bella mattina, simbolo di un’Italia del sì”, elogiando tra le altre cose il cross-financing attuato per finanziare l’opera: “Sono contento della collaborazione tra pubblico e privato. Le infrastrutture italiane hanno e avranno bisogno del contributo positivo dei privati, con chiare regole sugli obiettivi di tutti”. “Questa è una terra che ha dato tanto e continuerà a dare tanto, chiedendo giustamente qualcosa in cambio”, ha concluso il Ministro.

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