CUNEO - Ordinanza anti bivacchi, Sturlese: "Provvedimento assunto senza coinvolgere il Consiglio comunale"

L'esponente di Cuneo per i Beni Comuni prende posizione sui divieti in vigore dal 10 ottobre: "Per affrontare tali problemi non sono indicati provvedimenti solamente securitari"

Ugo Sturlese

Redazione 08/10/2025 08:35

Riceviamo e pubblichiamo. Dal 10 ottobre a Cuneo in vigore una nuova ordinanza "anti bivacchi". No a un provvedimento assunto dalla maggioranza senza coinvolgere il Consiglio Comunale. Apprendiamo da un giornale online che dal 10 ottobre a Cuneo entrerà in vigore una nuova ordinanza mirata a contrastare i fenomeni di degrado urbano e danno al pubblico decoro. L’ha firmata la sindaca Patrizia Manassero il 6 ottobre, sarà valida fino al 31 dicembre 2026. Il provvedimento dispone una lunga serie di divieti, tra i quali quello di occupazione di suolo pubblico con tende e strutture provvisorie per il pernottamento, giacigli, cartoni e materassi. È vietato - si legge nell’ordinanza - anche “distendersi sulle panchine o utilizzare le medesime quale giaciglio”. Vietato anche lo “stazionamento lesivo del diritto di libera circolazione”, con "azioni di occupazione molesta, manifestazioni evidenti di fisico impedimento o obiettiva compulsione psicologica della libertà delle persone circolanti su strada o suolo pubblico o aperto al pubblico”. L’ordinanza è valida in buona parte del centro storico e delle aree più frequentate della città, e in generale in un raggio di 100 metri di distanza da una serie di punti “sensibili” come ospedali, chiese, cimiteri, musei e aree giochi. Tra le pene previste per le violazioni multe da 25 a 500 euro, oltre all’ordine di allontanamento immediato, il cosiddetto “Daspo urbano”. L’ordinanza trarrebbe spunto da quanto emerso dai controlli effettuati negli ultimi mesi dalle forze dell’ordine, oltre che dalle segnalazioni dei cittadini. Da anni sosteniamo, come Gruppo Cuneo per i Beni Comuni, che per affrontare tali problemi non sono indicati provvedimenti solamente securitari, che non incidono sulle radici di un problema che coinvolge persone e gruppi, che presentano molto spesso problemi di emarginazione e di esclusione sociale. Lo dimostra il puntuale ripetersi e anche l’estendersi di tali fenomeni. Ciò che riteniamo indispensabile è il potenziamento degli “operatori di strada” che possano intervenire sulle cause di singoli comportamenti devianti e anche di gruppi più estesi di cittadini, prevenendone le cause strutturali economiche e culturali. Più in generale occorre considerare che società, caratterizzate da crescente aumento delle disuguaglianze, che determinano ormai una percentuale di poveri del 10% e l’esclusione dalle cure di 5 milioni e mezzo di cittadini, oltre ad un analfabetismo di ritorno che supera il 50% dei cittadini, che difficilmente riescono a realizzare una convivenza diffusa e solidale. Al contrario crescono forme di violenza sempre più efferata rivolta contro altri esseri umani, individuati come capri espiatori. Ugo Sturlese Consigliere comunale Cuneo per i Beni Comuni  

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