BORGO SAN DALMAZZO - Parco fotovoltaico nell'area ex Italcementi, "Borgo per Tutti" chiede di riaprire il discorso

Il gruppo di minoranza chiede all'amministrazione borgarina di inserire nelle trattative anche l'area dell'ex stabilimento, da anni abbandonato

a.d. 27/05/2023 07:55

Il progetto sembrava essersi arenato, ora però c’è chi vuole provare a ripescarlo. Parliamo del parco fotovoltaico che Italgen avrebbe voluto realizzare nell’area adiacente allo stabilimento ex Italcementi di Borgo San Dalmazzo. Una proposta presentata all’inizio del 2022, che però ha subìto uno stop da parte dell’amministrazione comunale, nel frattempo cambiata, il mese scorso. Era il 21 aprile quando in Consiglio comunale veniva annunciato che la perizia commissionata dal Comune aveva confermato l'alto rischio idrogeologico del terreno interessato: per l’amministrazione motivazione sufficiente per fermarsi e fare un passo indietro. Non è dello stesso avviso il gruppo di minoranza “Borgo per Tutti”, lo stesso che aveva presentato l’interrogazione sul tema ad aprile.
 
Ora i consiglieri Pierpaolo Varrone, Luca Basteris e Luisa Giorda hanno presentato una mozione per provare a riaprire il discorso. Dopo aver analizzato la citata perizia, il gruppo di opposizione osserva che nella risposta di aprile dell’amministrazione “non sono state riportate tutte le evidenze emerse dalla studio”. Tra queste, emergerebbe che “gli effetti dell’erosione potenziale risultano complessivamente più gravosi rispetto agli effetti dell’esondazione” e che “l’area di interesse può essere coinvolta dall’esondazione in modo marginale”. In più, l’analisi tiene conto delle attuali condizioni, in cui le difese spondali sono assenti, e ipotizza potenziali esondazioni da 20 a 50 cm di altezza. Ostacoli che secondo “Borgo per Tutti” potrebbero essere tranquillamente superabili con la realizzazione delle citate difese spondali, oltre che con pali più alti e posizionando la centralina nell’area non esondabile.
 
“Borgo per Tutti” chiede quindi di riaprire un tavolo con Italgen per esaminare la disponibilità della società a realizzare la scogliera per contrastare i fenomeni di erosione. “Sono opere compensative che non dovrebbe eseguire il Comune”, spiega il consigliere Luca Basteris.
 
Il gruppo di minoranza borgarina chiede poi un ulteriore passo, che consiste nel proporre a Italgen di utilizzare non solo l’area (boschiva) attualmente interessata dal progetto, ma anche quella dello stabilimento, oggi abbandonato, per realizzare un impianto più grande, da oltre 10MW di potenza, utilizzando le opere di allacciamento per l’alta tensione già presenti, in modo tale da avere una resa, in termini economici, che renda sostenibile l’intervento di bonifica dell’area.
 
Un’occasione - secondo “Borgo per Tutti” - per provare ad eliminare la “cattedrale nel deserto” posta sul versante della città che guarda verso le valli Gesso e Vermenagna. Prosegue ancora Basteris: “Per noi si tratta dell’ultima occasione per eliminare quell’archeologia industriale: si risparmierebbero quasi 700 mila euro per l’allaccio e l’impianto renderebbe il doppio dell’altro. Chiediamo all’amministrazione di aprire un tavolo di lavoro, una trattativa con Italgen. È l’ultima occasione per bonificare quell’area. Altre risorse non si troveranno, ce la terremmo per sempre”. 

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