CUNEO - Parla il presidente dell'Atl del Cuneese: 'Il settore turistico è il più danneggiato, la psicosi sta affossando il Paese'

Mauro Bernardi: 'Al momento il problema sanitario non riguarda il nostro territorio, ma il danno economico è molto grave: sono preoccupato per i prossimi mesi'

Samuele Mattio 26/02/2020 15:01

“Non sarà un 2020 facile dal punto di vista turistico”. A parlare è Mauro Bernardi, imprenditore cuneese e presidente dell’Atl del Cuneese, l’ente che si occupa di promozione del territorio che in questi giorni sta vivendo momenti di difficoltà a causa della psicosi da Coronavirus. L’emergenza sanitaria ha fatto sentire pesantemente i suoi effetti sull'economia turistica della Granda, nonostante in provincia di Cuneo non sia stato accertato nessun caso di contagio. “In questi giorni gli albergatori cuneesi hanno avuto decine di prenotazioni cancellate benché si tratti di un problema che, al momento, è assolutamente contenuto e che non riguarda il nostro territorio”. In Piemonte, su 4 milioni e mezzo di abitanti i casi accertati di persone contagiate da COV19 sono soltanto tre, ma i danni all’economia rischiano di essere inversamente proporzionali al diffondersi della malattia. “Il settore turistico è quello più danneggiato, mentre non credo che gli altri settori avranno grosse conseguenze. Forse ci sarà qualche ritardo nelle consegne della merce, ma non un calo. Invece chi oggi non vende un caffè o non affitta una camera non potrà più recuperare l’introito. E non è detto che nei prossimi mesi si uscirà dalla psicosi: il danno è molto grave”.
 
Secondo il numero uno dell’Atl i principali responsabili sono i media nazionali, che hanno ingigantito il problema: “Stanno facendo un cattivo lavoro, noi italiani stiamo passando come gli appestati d’Europa, mentre negli altri stati c’è molta più attenzione nel trattare la tematica”. Quali le contromisure? “Localmente possiamo fare poco, l’unica via d’uscita è che a livello nazionale ci si renda conto della realtà dei fatti e si inizi a fare gioco di squadra per abbassare i toni”.
 
Con la stagione invernale che sta per concludersi, l’apprensione è rivolta ai prossimi mesi. “Queste, per le località sciistiche, erano le due settimane più importanti  di un inverno che complessivamente è stato buono. Sono molto preoccupato per l’attività culturale primaverile, con le scuole chiuse e senza viaggi d’istruzione avremo un crollo vertiginoso delle visite culturali - conclude Bernardi -. Il mio auspicio è che ci si possa riprendere per l’estate, ma se la situazione rimarrà questa sarà difficile. Noi continuiamo a fare il nostro senza farci scoraggiare, sperando che passi la psicosi che sta affossando il Paese”.

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