CUNEO - Pasqua in zona rossa, ma i viaggi all'estero sono consentiti

La dura reazione di Federalbeghi. Giorgio Chiesa: "È la cartina tornasole della nostra incapacità"

s.m. 29/03/2021 12:03

Beffa per gli operatori del turismo. L'ultimo dpcm di inizio marzo non solo permette i viaggi di turismo all’estero, ma consente gli spostamenti tra regioni e aree rosse se finalizzati a raggiungere un aeroporto da dove si deve partire per turismo, o una nave in partenza per una crociera. Una contraddizione evidente nei giorni di Pasqua, che vedranno tutto lo stivale in zona rossa.
 
Una notizia, confermata da un parere positivo espresso dal ministero dell'Interno ad Astoi-Confindustria, che ha provocato la dura reazione degli albergatori italiani. “Gli alberghi e tutto il sistema dell'ospitalità italiana sono fermi da mesi a causa del divieto di spostarsi da una regione all’altra - ha commentato il presidente di Federalberghi Bernabò Bocca - . Non comprendiamo come sia possibile autorizzare i viaggi oltre confine e invece impedire quelli in Italia”.
 
La normativa lascia di stucco anche il presidente di Federalberghi Cuneo Giorgio Chiesa, che commenta: "È la cartina tornasole della nostra incapacità - spiega -. Significa che come Paese abbiamo abdicato: è un messaggio negativo che ci colpisce e ci ferisce".
 
"Comprendo bene i problemi della pandemia - continua il titolare del Lovera Palace di via Roma -, ma bisogna lavorare su progetti e delle visioni che paesi meno sviluppati di noi hanno dimostrato di avere creando corridoi preferenziali per i vaccinati”.
 
Capisco anche che la coperta dei ristori sia corta, ma questo non esclude altre misure, ad esempio impegnarsi in un piano vaccinale serio ed efficace” prosegue Chiesa. Tra i provvedimenti indicati da Federalberghi “allungare i termini di rientro del debito contratto per colpa del virus, portandolo a 20 anni”, la riduzione di una serie di tasse proporzionata alle perdite "dal canone Rai ai diritti Siae: bene il calo del 30%, ma il calo del giro di affari è stato del 70%” e la proroga della moratoria sui prestiti fino al 2022.

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