ROCCAVIONE - Pastasciutta antifascista, Marro contro il sindaco di Roccavione: “Se è divisivo, dica da che parte sta”

La consigliera regionale richiama la “tradizione popolare” del 25 luglio e invita Giraudo: “La aspetto, il sindaco di Valdieri non le toglierà il saluto”

Redazione 17/07/2025 16:10

“Se per lui l’antifascismo è un tema divisivo, bene allora dimostri da che parte vuole stare”: così la consigliera regionale di Avs Giulia Marro replica alla presa di posizione del sindaco di Roccavione Paolo Giraudo, polemico nei confronti della “pastasciutta antifascista” della Pro Loco. Giraudo in mattinata aveva preso le distanze da un evento collaterale all’iniziativa del 25 luglio con lo storico Gigi Garelli, una passeggiata a carattere storico dedicata ai fatti della seconda guerra mondiale in paese. Ribadendo l’adesione allo spirito della manifestazione, nonché “grande fiducia e rispetto” nei confronti del direttore dell’Istituto Storico della Resistenza di Cuneo, Giraudo aveva invece condannato l’abbinamento con la “pastasciutta antifascista” che “inserito a posteriori, ha trasformato l’evento in un’iniziativa apertamente politica, rompendo ogni presunto equilibrio e rendendo di fatto impossibile per il Comune garantire il patrocinio”. “L’antifascismo è il cardine della nostra repubblica, la pietra angolare della nostra costituzione” ribatte Marro, anche a nome del comitato Cuneo Possibile. Il 25 luglio 1943, ricorda la consigliera, “avvenne l’arresto di Mussolini, e la famiglia Cervi offrì pastasciutta alla popolazione di Campegine per festeggiare”: da qui l’inizio della “tradizione popolare che celebra la caduta del fascismo” in quella data. “Preoccupa e non poco - aggiunge l’esponente dell’opposizione regionale - quando questo valore viene ridotto a posizionamento politico, e considerato divisivo”. A Giraudo, ex esponente di Forza Italia, eletto con una lista civica alle comunali dello scorso anno, Marro rivolge un invito: “Lo aspetto a mangiare assieme quella pastasciutta che celebra la storia delle nostre montagne, dove, come scrisse Calvino, trovarono rifugio quei giovani dai sogni ‘rari e corti, sogni nati dalle notti di fame, legati alla storia del cibo sempre poco e da dividere in tanti: sogni di pezzi di pane morsicati e poi chiusi in un cassetto’. Loro fecero la fame per permetterci, anche se con opinioni diverse, di incontrarci e discutere davanti ad un piatto di pasta. La aspetto, offro io. E non si preoccupi, il sindaco di Valdieri non le toglierà il saluto, e vedrà che incontrerà tanti nuovi amici e amiche che in queste ore si stanno iscrivendo in solidarietà con la Proloco e in sostegno all’iniziativa”.

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