CUNEO - Pd: “Un bilancio regionale di cui non resterà nulla: solo debiti da pagare, tagli e promesse”

I consiglieri dem di palazzo Lascaris parlano di “un documento privo di visione sul futuro del Piemonte”: “Occorrono investimenti, non bonus una tantum”

Redazione 19/04/2023 17:30

Riceviamo e pubblichiamo l’intervento del gruppo regionale del Partito Democratico:
 
Quello approvato oggi dalla destracentro in Consiglio regionale è un bilancio senza capo né coda, con misure a pioggia senza un disegno complessivo e una programmazione. Un bilancio che denota mancanza di visione sul futuro del Piemonte, di chiaro stampo pre-elettorale e infarcito di promesse. Non si investe, non si spende e si fa finta di incassare.
 
L’“altra velocità” annunciata da Cirio per il Piemonte si è trasformata in una marcia indietro. Come quella fatta sull’esenzione dal bollo per le auto Gpl, metano e ibride, dove la maggioranza ha ancora una volta confermato le sue divisioni. Vengono tagliati i fondi per il trasporto pubblico locale (i fondi destinati all’Agenzia per la Mobilità sono tagliati di ben 1,5 milioni di euro e a quota regionale di cofinanziamento per gli enti locali destinati ai servizi minimi di trasporto pubblico è ridotta di 10 milioni di euro); non si fanno vere assunzioni nella sanità (nel 2022 abbiamo perso più di mille dipendenti); non si riescono a trovare i fondi per la progettazione degli ospedali che Icardi continua a credere di poter realizzare tramite l’Inail; si tagliano i sussidi a studenti e famiglie (una riduzione di  circa 3,2 milioni, più del 20%, sugli assegni di studio) E mancano risorse su disabilità e non autosufficienza. E sul fronte delle spese si ricorre ai fondi europei: pagare con i fondi europei le borse di studio, sempre erogate con fondi regionali, è sicuramente una scelta legittima, ma spendere a pioggia le risorse regionali così liberate certamente non lo è.
 
Al Piemonte occorrono investimenti, non bonus una tantum! Tutte le proposte del PD sono rimaste inascoltate. Dalla richiesta di stanziare adeguate risorse a favore dei centri antiviolenza con case rifugio per compensare i drastici tagli del Governo Meloni alla proposta di rifinanziare la legge 41/1985 relativa al restauro di monumenti partigiani. Proseguiremo la nostra battaglia in sede di assettamento di bilancio, sperando che la maggioranza e la Giunta Cirio abbiano voglia di rimediare a qualche errore. Per ora, di questo bilancio non resterà nulla da ricordare, solo debiti da pagare, tagli e promesse.

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