CUNEO - Per Cuneo un Questore con la schiena dritta

Nella mattinata di oggi Emanuale Ricifari ha incontrato i giornalisti cuneesi, raccontando la sua carriera e rivelando aneddoti sul suo passato

Samuele Mattio 08/06/2018 13:39

“Non ho mai visto una città più elegante di Cuneo. Ha una grande armonia architettonica e l’arredo urbano è perfettamente integrato. Il livello di qualità della vita è altissimo, è evidente che non deriva solo da un’amministrazione capace, ma dalla cultura del posto”. A parlare è il nuovo Questore di Cuneo, Emanuele Ricifari, che nella mattinata di oggi, venerdì 8 giugno, ha incontrato i giornalisti cuneesi. Ricifari, classe ’62, catanese di nascita e di formazione è stato dal 2008 al 2015, vicario del Questore di Brescia, per poi approdare nel 2017 a Roma alla direzione del Servizio Centrale Anticrimine. Ha tre figli, appassionato di teatro e cucina, ed è (ahimè n.d.r.) juventino.
 
Sono arrivato da appena una settimana e non mi sbilancio sulla sicurezza in zona, di certo la prima impressione è stata positiva, Carabinieri e Guardia di Finanza fanno un servizio straordinario - ha detto il massimo dirigente della Questura, raccontando poi la sua filosofia operativa -. Un professionista non deve guardare solo ai dati e alla percezione della criminalità: se questa è bassa non significa che non ci sia del sommerso”. 
 
Attenzione alta dunque, in particolare perché, spiega Ricifari “Nelle province di confine si insediano spesso i ‘trasferisti del crimine’, che scelgono come base un luogo tranquillo dal punto di vista sociale, per poi delinquere nei grandi centri”. Caratteristiche riconosciute nella provincia di Cuneo. Tant’è che l’unica volta in cui Ricifari è stato nella Granda è stato proprio per arrestare due ‘trasfertisti’ che agivano in Emilia Romagna, dove lui era in servizio, e avevano la base nel Saluzzese. 
 
Un momento su cui riflettere è stato ricavabile quando il dirigente ha raccontato dell'esperienza come dirigente della Volante di Reggio Calabria: “In un anno ho fatto due interventi per scippi e nessuno per furti in appartamento, là non ce ne sono. Al contrario in cinque giorni feci quattro sopralluoghi per omicidio”. L’aneddoto si riferisce ad inizio anni novanta, quando le lotte fra cosche erano il pane quotidiano. Altro clima rispetto agli anni successivi della sua carriera quando fu assegnato alla Questura di Piacenza e vide il Capo richiamare un ispettore di Polizia per non averlo tempestivamente informato che la bacheca istituzionale del Comune era stata danneggiata da alcuni teppisti. 
 
Ricifari, stuzzicato da una giornalista presente, ha fatto chiarezza sui fatti ‘contestati' che lo hanno visto coinvolto nel 2010, nel periodo in cui era Vice-Questore a Brescia. In molti ricorderanno la protesta di alcuni extracomunitari che avevano occupato una gru in piazzale Battisti, sobillati dai centri sociali della sinistra antagonista. La questione era monitorata da tutti i principali quotidiani nazionali e da tutto il palinsesto televisivo. Ci furono momenti di tensione che sfociarono in atti di violenza da parte dei manifestanti e le azioni intraprese per riportare l’ordine diventarono motivo di astio da parte dei Centri sociali che presero di mira la figura di Ricifari. Di qui minacce di ogni genere. Oltre all’auto danneggiata il nuovo Questore di Cuneo dovette subire minacce anche alla sua famiglia: “Fuori dalla scuola i figli del fascista!”, gridavano i manifestanti facinorosi fuori dall’istituto frequentato dalla figlia. Da qui si rese necessaria l’assegnazione della scorta per dieci mesi. Il dipartimento decise di non trasferirlo per ‘non darla vinta’ agli antagonisti.
 
La giustizia è lenta, ma inesorabile” ha affermato il nuovo Questore, oggi infatti stanno arrivando le prime condanne per quei fatti. In particolare Ricifari ha subito molti attacchi, anche tramite internet, basti pensare che su quella vicenda sono state cancellate 42 mila pagine con ricostruzioni diffamatorie e ve ne sono ancora on-line 14 mila, 21 i rinvii a giudizio e una trentina di lettere di scuse che, oramai. sono acqua passata. Una cosa è certa: il nuovo Questore di Cuneo ha la schiena dritta. 

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