CUNEO - "Per decenni si è contestata ideologicamente e con ogni pretesto la costruzione dell’autostrada"

L'ex consigliere provinciale replica a Gino Scarsi sul tema dell'Asti-Cuneo: "È stato un continuo assalto alla diligenza"

Redazione 20/03/2023 10:03

Riceviamo e pubblichiamo.
 
Egregio direttore,
un tale dell’albese, già ”chegueravista”, fa ora l’ambientalista estremo contro l’autostrada Asti-Cuneo, ma in fondo è solo uno che ha il complesso del fabbro. Infatti, nel tentativo di replicare alla mia denuncia di “guerriglia” messa in atto da sempre dagli ambientalisti contro questa grande infrastruttura, cerca di acquisire attenzione e consensi accusandomi di “portarsi dietro un lugubre faro di nere memorie”. Il tizio in questione fa il fabbro ed è figlio di un fabbro, evidentemente lo tormenta il pensiero che io la pensi diversamente da lui su un altro storico “figlio del fabbro”, il Duce.
 
Ma veniamo alle cose serie. Prima una precisazione, non tanto per il tizio in questione, ma per la istruttiva informazione dei lettori. Cosa può saperne lui dell’ing. Giuseppe Vassallo, responsabile dell’Ufficio Progetti Speciali della Provincia? Vassallo aveva ipotizzato agli inizi degli anni 1980 una direttissima di collegamento veloce fra Cuneo e Asti. Il progetto dell’autostrada venne dopo e lo convinse, tant’è che il presidente Quaglia saggiamente lo incaricò di affiancare la concessionaria Satap nello sviluppo progettuale. L’apporto di Vassallo fu determinante per taluni miglioramenti e per illustrare e fare approvare dai Ministeri competenti la realizzazione dell’opera, anche come tassello di un futuro prezioso asse stradale Cuneo-Nizza (progetto profetico che fin da subito fece andare in bestia i Verdi).
 
Oggi che finalmente siamo alla stretta finale, l’Osservatorio degli ambientalisti è concentrato – questa volta non con tutti i torti – sulle opere dell’albese, ma per decenni si è contestato ideologicamente e con ogni pretesto la costruzione dell’autostrada. Si è lamentato in ogni circostanza la sua assoluta inutilità, il danno per il territorio e i cittadini. È stato un continuo assalto alla diligenza, esibendo con prosopopea e presunzione la scienza infusa degli ambientalisti. Eppure sul progetto e sul futuro di un’autostrada fra Asti e Cuneo si sono profusi in studi e impegno personaggi che è doveroso ricordare: tecnici come l’ing. Giuseppe Vassallo, il prof. Franco Revelli, l’ing. Giuseppe Menardi, uomini politici e amministratori come Guido Bonino, Giovanni Quaglia, Piergiorgio Pagano, Natale Carlotto, Ugo Martinat, Raffaele Costa, Ettore Paganelli, Teresio Delfino, Giacomo Paire, Tomaso Zanoletti, imprenditori come Ferruccio Dardanello e Ottavio Anselmino, giornalisti divulgatori come Franco Collidà e Claudio Puppione. Gente non certo da snobbare e da accusare di essere sostenitori  di una “ca*ata”.
 
Grazie per la pubblicazione, distintamente.
 
Paolo Chiarenza, ex consigliere provinciale
 

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