CUNEO - “Per via Silvio Pellico e l’area della stazione di Cuneo serve un progetto organico”

Dopo la protesta dei lenzuoli bianchi interviene il consigliere Sturlese di Cuneo per i Beni Comuni: “Mancano luoghi di socializzazione nel quartiere”

a.c. 05/09/2021 11:22

 
Non è caduta nel vuoto la protesta che i residenti dell’area circostante alla stazione ferroviaria di Cuneo hanno messo in atto giovedì scorso, appendendo alle finestre dei lenzuoli bianchi in segno di denuncia contro il degrado e gli episodi di microcriminalità nella zona.
 
Al Q-Day, la “giornata del quartiere”, era presente anche il consigliere Ugo Sturlese di Cuneo per i Beni Comuni, che ora porta l’argomento all’attenzione del Consiglio comunale con un’interpellanza. In via Pellico e nel primo tratto di corso Giolitti si lamentano fenomeni ben precisi come la presenza di assembramenti rumorosi davanti agli ingressi degli edifici, la musica ad alto volume nelle ore serali in uno degli esercizi commerciali e soprattutto le sparse attività di spaccio di stupefacenti.
 
L’amministrazione comunale, riconosce Sturlese, ha messo in campo iniziative positive quali l’istituzione del presidio di Polizia Urbana in corso Giolitti, il posizionamento di un sistema di videosorveglianza (il cui appalto è stato comunque oggetto di estese polemiche), le attività di intrattenimento dell’associazione "La Boa" e il mercatino del Giobia che prosegue, pur con fatica, sotto i portici del corso. Interventi che secondo il consigliere tuttavia, a causa del loro carattere settoriale, non hanno determinato “un sostanziale miglioramento della qualità della vita e delle relazioni sociali, al di là di una diminuzione della numerosità dei frequentatori dei portici di Corso Giolitti in relazione alla crisi delle produzioni orto-frutticole legata ai noti eventi metereologici, che ha determinato una ridotta presenza dei lavoratori immigrati (peraltro purtroppo ancora presenti nelle ore notturne al Movicentro in condizioni disdicevoli anche sotto il profilo della salute pubblica e personale)”.
 
Il quartiere, aggiunge l’alfiere della sinistra civica, patisce soprattutto la “concentrazione su una piccola area di territorio di fenomeni di emarginazione e di vulnerabilità sociale strettamente connessa a patologie da dipendenze di varia natura” e la mancanza, per altro verso, di luoghi adatti alla socializzazione. Alla giunta si chiede quindi di avviare “un intervento progettuale più organico nelle azioni di sostegno sociale e culturale e nel contempo più incisivo nel contenimento dei comportamenti illegali”.
 
Nella prossima seduta dell’assemblea cittadina, in calendario per fine mese, si attende la replica del sindaco.

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