CUNEO - Peste suina, il commissario nazionale avverte: “Tolleranza zero per i cinghiali nei centri abitati”

Vincenzo Caputo, ascoltato in commissione regionale, prevede che per l’eradicazione del morbo serviranno tre anni: “Ma il Piemonte per il momento è promosso”

Redazione 30/05/2023 11:37

“Ci vorranno tre anni almeno per l’eradicazione della Peste suina africana, ma il Piemonte per il momento è promosso per quanto sta facendo”. Così il commissario nazionale per la peste suina Vincenzo Caputo, ascoltato ieri (lunedì 29) in una seduta congiunta delle Commissioni terza e quarta, presenti anche il vicepresidente del Piemonte Fabio Carosso, e gli assessori alla Sanità Luigi Icardi, e all’Agricoltura Marco Protopapa. “Nelle aree di restrizione - avverte Caputo - non bisogna abbassare la guardia, e soprattutto serve un maggior impegno da parte delle Province e del mondo venatorio. Chiederò alla comunità piemontese ulteriori sforzi, con i servizi veterinari attivi h 24”.
 
L’Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Torino, dall’inizio dell'emergenza Peste suina, ha accertato 435 casi in Piemonte - l’ultimo dei quali a Borghetto Borbera (Alessandria) e 305 in Liguria. La peste suina africana nella seduta delle commissioni, è stato ribadito, può avere gravi ripercussioni sulla redditività del settore zootecnico suinicolo, con possibili pesanti danni economici in relazione al blocco delle movimentazioni delle partite di suini vivi e dei relativi prodotti derivati all'interno dell'Ue e nell'export.
 
Maiali e cinghiali sani possono contagiarsi tramite contatto con animali ammalati. Per questo, ha annunciato il commissario, si è iniziato a usare anche gli elicotteri per la rimozione delle carcasse infette, e l'Esercito per il controllo dei corsi d'acqua. Il commissario ha chiesto “tolleranza zero per i cinghiali nei centri abitati” e “un coinvolgimento sempre più diretto dei sindaci”. E ha annunciato una ordinanza contro il commercio abusivo delle carni di cinghiale.

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