Riceviamo e pubblichiamo la lettera firmata da settanta cittadini cuneesi, rivolta alla Giunta comunale. Come promesso, continuiamo ad esprimere le nostre osservazioni circa il contenuto del comunicato emesso in data 29 maggio scorso dalla Giunta comunale di Cuneo a fronte del ricorso al Tar da parte delle associazioni ambientaliste e di cittadini. Nel comunicato si legge un’affermazione che è necessario approfondire per ristabilire il giusto senso delle parole: “Nel presentare al TAR Piemonte la posizione dell’Amministrazione, sottolineeremo il senso e le ragioni del progetto che abbiamo tracciato con i nostri esperti e che la Presidenza del Consiglio dei Ministri ha approvato”. Non sappiamo se il Tar, quando entrerà nel merito del ricorso per danno alla salute pubblica, comprenderà “il senso e le ragioni” del progetto di piazza Europa; noi, come molti cittadini cuneesi, continuiamo a non comprenderli soprattutto dopo il fallimento del progetto di realizzare il parcheggio sotto la piazza. Così come ci lascia perplessi l’affermazione “il progetto che abbiamo tracciato con i nostri esperti”. Non capiamo chi siano gli esperti: forse gli architetti, forse gli urbanisti, forse i botanici, forse i tecnici per le prove di stabilità delle piante, forse gli esperti informatici e statistici, gli studiosi del cambiamento climatico. Ci risulta che nell’iter progettuale del Comune, siano intervenuti solo i professionisti che avevano già lavorato al parcheggio sotterraneo, e l’agronomo dottor Ettore Zauli che al di là delle dichiarazioni verbali espresse in Commissione comunale non ha firmato alcuna valutazione circa lo stato di salute delle piante esistenti. Tanto che la relazione inviata al gruppo di monitoraggio della Presidenza del Consiglio porta la sola firma del responsabile del progetto, che è una dipendente comunale. Di fatto, diversi esperti sono intervenuti sull’argomento, ma lo hanno fatto spontaneamente o su incarico di privati cittadini; proposte, considerazioni e relazioni tecniche sono venute inizialmente dagli architetti Dario Castellino, Lorenzo Marino e Lorenzo Vicari, e successivamente dal professor Giacomo Olivero, dal dottor Daniele Zanzi, dal dottor Alberto Guzzi per la valutazione delle piante e dal garden designer Maurizio Zarpellon; tutti esperti esterni all’Amministrazione a cui si sono aggiunte le associazioni portatrici di competenze ambientali. Infine, in mancanza di una iniziativa dell’Amministrazione comunale per informare e rilevare seriamente l’opinione dei cittadini, si sono attivati comitati ed associazioni coinvolgendo in modo diretto una significativa parte della cittadinanza e raccogliendo migliaia di firme a favore di un’idea progettuale che prevede la conservazione dei cedri. Purtroppo il Gruppo di monitoraggio del Piano Periferie a cui compete la verifica dei progetti non ha ritenuto di approfondire la congruità dell’intervento su piazza Europa. Non ha richiesto i particolari architettonici o urbanistici del progetto a finanziamento, non si è reso conto di quanto quel progetto risulti per tanti cittadini di Cuneo incomprensibile; perché tutto si può dire di Piazza Europa tranne che sia un lembo di periferia abbandonata da ricucire con il resto della città o un “non luogo” come qualcuno ha avuto il coraggio di definirla. D’altra parte non è nell’interesse del gruppo di Monitoraggio per i finanziamenti verificare tutti questi particolari, come hanno scritto chiaramente in una risposta a Pro Natura, Legambiente, Italia Nostra e a Di piazza in piazza che informavano della reale situazione; a Roma sono interessati alle carte, alle valutazioni economiche, e soprattutto a scadenze da rispettare e in questa ottica va letta l’approvazione della proroga della scadenza lavori al 2026. Non altro, e questo va precisato, come dicevamo, per dare alle parole il senso che meritano e per ridimensionare il peso dell’“approvazione ministeriale” vantata dalla Giunta Comunale. Così si ritorna alla lettera del programma elettorale della Sindaca dove si parlava genericamente di riqualificazione di piazza Europa senza alcuna previsione di possibile abbattimento dei cedri. Ci auguriamo, visto il cambiamento climatico irreversibile che dovrebbe essere ormai chiaro a tutti, un atto di buonsenso da parte della Giunta per individuare un nuovo progetto condiviso che tenga conto della nuova situazione. Non sarebbe segno di debolezza, ma segnerebbe un momento importante per la storia della città e per il futuro giudizio su questa Amministrazione. Seguono 70 firme