CUNEO - Piazza Europa, la maggioranza affossa l’ordine del giorno “salva cedri”

“Nessuna pregiudiziale” dice il centrosinistra, tra le bordate delle opposizioni: “Il Pd subisce il ricatto centrista”. La sindaca replica: “Una crisi? Aspettate Godot”

Andrea Cascioli 14/09/2023 07:36

Nessuna preclusione sul possibile (ma tutt’altro che certo) abbattimento degli alberi di piazza Europa. Dopo due ore di dibattito, il Consiglio comunale di Cuneo ha messo in chiaro quello che la sindaca Manassero e l’assessore Pellegrino avevano già stabilito: i progettisti avranno le mani libere, poi si vedrà.
 
Cade dunque a colpi di maggioranza - con ventuno contrari e undici favorevoli, questi ultimi tutti all’opposizione - l’ordine del giorno che le minoranze avevano presentato insieme per ribadire la volontà di salvaguardare i dieci cedri dell’Atlante sull’attuale sagrato. Sbotta Ugo Sturlese (Cuneo per i Beni Comuni), rivolgendosi ai “vicini” del centrosinistra: “La realtà di fondo è che lì voi volevate fare un parcheggio, non sistemare la piazza: ora che avete perso, la maggioranza paga i ricatti del Centro contro il Partito Democratico. È una questione politica, non estetica, su cui faremo una grande mobilitazione e che voi pagherete, perché non c’è nessuno schierato con voi nella battaglia contro i cedri”.
 
“Per noi il mantenimento dei cedri dell’Atlante è condizione preliminare a qualsiasi progetto di riqualificazione di piazza Europa” mette in chiaro a sua volta Paolo Armellini (Indipendenti), che nel fervore del discorso avanza addirittura una proposta turistica: “Nei depliant che presentano la città si dovrebbe pensare di menzionare la piazza dei dieci cedri dell’Atlante”. Claudio Bongiovanni (Cuneo Mia) spiega che la clausola “salva cedri” è pensata anzitutto a beneficio dei residenti: “Intorno alla piazza mantengono la temperatura di tre o quattro gradi più bassa nella stagione calda e migliorano la qualità dell’aria nel centro cittadino, come abbiamo dimostrato”.
 
Dalla maggioranza il no è compatto perché, spiega Maria Laura Risso di Centro per Cuneo, “i vincoli legati ai cedri sono una condizione restrittiva al dialogo e al confronto”. Alla sua rinnovata obiezione sui possibili problemi di stabilità (“dobbiamo considerare l’eventualità che eventi come quello di Milano a fine luglio, con venti che sfioravano i 100 km orari e la caduta esorbitante di alberi, possano accadere anche a Cuneo”) è pronto a replicare Claudio Bongiovanni: “Se si dovessero abbattere tutti gli alberi ad alto fusto, gli eventi climatici sarebbero ancora più esponenziali”. Il capogruppo di Crescere Insieme Luca Paschiero stigmatizza l’operato delle opposizioni a partire dalla commissione di lunedì scorso: “Non ho sentito proposte se non il solito vincolo sui cedri, lo stesso accade per l’ordine del giorno: volete un confronto ma partite da vincoli non discutibili, allora che tipo di confronto è?”. “Se in fase esecutiva si potrà evitare non li toglieremo, ma non voglio sia una pregiudiziale per il progetto” chiarisce anche il leader del gruppo consiliare centrista Vincenzo Pellegrino, convinto che la riqualificazione “sarà un trampolino per la mobilità leggera” dal centro di Cuneo al futuro parcheggio di testata del Campidoglio (altro tema tornato d’attualità).
 
“Abbiamo la certezza che i tempi sono stretti e questo impone scelte obbligate” avverte Stefania D’Ulisse (Cuneo Solidale Democratica), aggiungendo nel merito: “La riqualificazione renderebbe bello quel posto e lo porterebbe ad essere un luogo di socialità e di incontri, non necessariamente solo di eventi. Gli attuali arredi urbani della piazza non mi piacciono: quelle panchine di marmo mi fanno venire in mente delle tombe”. Tra gli interventi più ascoltati c’è quello di Erio Ambrosino, indipendente del Partito Democratico, finora - e non a caso - tenutosi defilato sulla questione: “Non faccio mistero nel dire che il parcheggio sotto piazza Europa non mi entusiasmava, diverso invece è un restyling della piazza di cui c’è necessità. Mi sembra ci sia molta rigidità in qualcuno di voi nel conservare ad ogni costo i cedri”. Quello che conta, aggiunge, è “realizzare una piazza che possa essere uno spazio vivibile e bello, con o senza i cedri”.
 
Beppe Lauria coglie subito la palla al balzo: “L’intervento di Ambrosino dà ragione a chi si è opposto al parcheggio”. “Piazza Europa - afferma l’ex aennino - è una piazza immaginata bene, che ha avuto il suo ruolo e fino a un certo punto è stata vissuta. Oggi quella piazza non è una piazza perché abbiamo fatto di tutto perché non venisse vissuta: abbiamo messo la pista di pattinaggio d’inverno anche se non era forse la collocazione più sensata, poi abbiamo costruito quelle ‘palafitte’ su cui sorgono i gonfiabili per i bambini. Per rendere più bella la piazza non abbiamo bisogno di milioni ma di un po’ di buon gusto e di buon senso”. Il discorso più “politico” è quello del capofila degli Indipendenti Giancarlo Boselli: “Perché la coalizione che governa la città, così connotata a sinistra, si è incartata su piazza Europa? Da un anno questa è una delle vicende che vi blocca in quest’aula e vi blocca politicamente in città. Il partito della sindaca si propone col suo nuovo vertice come un partito verde e si batte contro la speculazione: perché il Pd cuneese riflette l’immagine opposta a questa?”.
 
“Quello che tiene assieme la maggioranza è l’interesse, pur legittimo, non il bene della città” accusa ancora Lauria, ricordando il caso biodigestore e provocando vibrate proteste nei banchi della maggioranza. Patrizia Manassero raccoglie solo in parte le provocazioni, tornando sul tema della possibile crisi di giunta: “Ogni momento elettorale può portare a scombinare le alleanze, ma noi siamo uniti da un programma. Come tanti Godot voi attenderete la crisi e noi andremo avanti: ci sono tantissimi temi su cui stiamo lavorando e abbiamo ancora quattro anni per portarli a casa”. Su piazza Europa: “Resta la questione dei cedri, ma la maggioranza non ha detto di voler abbattere i cedri: ai progettisti si pone il fatto che sulla piazza esistono. Ma lasciare piazza Europa a una minuta manutenzione sarebbe un errore sociale”.

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