CUNEO - Piazza Europa, lo scontro s’infiamma: ‘‘La maggioranza non sa cosa approva in Consiglio comunale’’

Sturlese torna ad attaccare il progetto della giunta. E l’assessore Dalmasso rassicura la Consulta dei Quartieri: “Il parcheggio non toglierà fondi alle frazioni”

Andrea Cascioli 21/12/2020 21:12

 
È passato solo un mese dall’ultima discussione in Consiglio comunale sulla vicenda di piazza Europa, ma sono intervenuti nel frattempo due fatti di una certa rilevanza: sul piano politico, la presa di posizione della Consulta dei Quartieri contro il progetto delineato dalla giunta Borgna. Su quello tecnico, la decisione della stessa amministrazione di rivedere il progetto in modo sostanziale: via la formula del project financing privato (criticata dalle opposizioni e affossata dai bandi deserti), dimensioni ridotte a 5.600 metri quadri (con i posteggi che scendono da 220 a 174 e i garage diminuiti da 194 a 138) e un nuovo restyling per la superficie che prevede ora una disposizione a scacchiera del verde e un padiglione da 300 metri quadrati.
 
Nemmeno questa formula rivisitata, però, incontra il favore delle opposizioni, critiche verso l’impostazione dell’architetto Enrico Massimino. “Tanto cemento e poco verde” sintetizza nella sua interpellanza il consigliere di Fratelli d’Italia Alberto Coggiola, mentre Cuneo per i Beni Comuni entra nel merito delle questioni apparentemente irrisolte con un ordine del giorno illustrato da Ugo Sturlese. In primis, quella del finanziamento: “Non è dato sapere se questa nuova progettualità potrà ottenere il consenso della presidenza del Consiglio e se i finanziamenti previsti dal bando (3 milioni e 300mila euro) saranno garantiti”.
 
Ma c’è di più, aggiunge il decano della sinistra civica: “Le indicazioni del TAR circa il mantenimento della strada laterale non vengono recepite ed emergono anzi ulteriori criticità circa la compatibilità del nuovo fabbricato destinato a non meglio precisate attività culturali”. Secondo il piano regolatore i volumi costruiti “dovrebbero essere funzionali alla fruizione dei parcheggi (chioschi, punti di ristoro, sevizi igienici) e in quantità proporzionale all’entità degli stessi, non adibiti a spazi culturali”. C’è infine un ulteriore tema legato al possibile utilizzo delle risorse che si conta di ricavare dalla vendita di cascina Leonotto, un immobile comunale a Madonna dell’Olmo valutato all’incirca due milioni: se ne parla nel documento unico di programmazione (DUP) approvato nell’ultima seduta del Consiglio, per quanto vada rilevato che dal 2009 il Comune cerca senza risultato di vendere quel fabbricato.
 
“Non so da dove sia uscito il discorso della cascina Leonotto: piazza Europa verrà finanziata in parte col piano Periferie, in parte con la vendita delle autorimesse e in parte con un mutuo” taglia corto il capogruppo di Centro per Cuneo Luca Pellegrino, rassicurando inoltre circa il fatto che il progetto del parcheggio interrato sull’asse centrale “non fa venir meno l’impegno a realizzare parcheggi di testata: questi sono posti per soste brevi, i parcheggi di testata assolvono ad altre necessità”. Quanto alla riqualificazione della superficie, il portavoce della maggioranza rileva come sia opportuno un ripensamento anche estetico dello spazio: “È una piazza non bella e slegata pedonalmente rispetto ai portici, quindi difficile da utilizzare. Nessuno ha mai pensato di farne una spianata di cemento”.
 
La risposta però manda su tutte le furie Sturlese: “Esco da questa discussione più perplesso che mai e sono sconcertato dal fatto che la maggioranza non sappia cosa ha scritto nel DUP: si menziona cascina Leonotto che peraltro al momento non ha trovato nessun acquirente”.
 
A stemperare i toni della polemica ci prova l’assessore all’Ambiente Davide Dalmasso, grande sponsor politico del progetto nella giunta: “Sono rimasto stupito dall’intervento della Consulta dei Quartieri: il progetto per piazza Europa non pregiudica quelli già finanziati nelle frazioni”, così come “non alternativa ma complementare è l’eventuale realizzazione del parcheggio di piazza Martiri”. La decisione di partecipare al bando Periferie nel 2016, conclude l’assessore, “è stata condivisa con i comitati di quartiere, che sapevano quindi benissimo quali fossero i progetti coinvolti”.

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