Sono 4.255.702 i residenti in Piemonte a fine 2024, circa 4mila unità in più rispetto a fine 2023. Per il secondo anno consecutivo si è arrestato il calo della popolazione in atto a partire dalla fine del 2013. Il risultato si è tradotto in un tasso di crescita totale piatto, pari al +1,0‰, frutto di un tasso di crescita naturale ancora negativo (-6,6‰) solo e di un saldo migratorio totale pari al +7,5‰. La combinazione di un’alta speranza di vita e il perdurare di un regime di bassa fecondità contribuiscono da un lato al progressivo aumento degli anziani e dall’altro alla contrazione dei giovani, determinando uno sbilanciamento intergenerazionale particolarmente critico. Questi alcuni dei dati contenuti all’interno della III edizione della pubblicazione "Le cifre chiave del Piemonte 2025" di Unioncamere Piemonte presentati questo pomeriggio presso il Grattacielo della Regione Piemonte, a Torino. “Le cifre chiave del Piemonte, che abbiamo presentato oggi grazie all’ospitalità della Regione Piemonte, rappresentano un supporto conoscitivo per gli operatori economici, sociali e i policy maker chiamati a progettare e a implementare le politiche di sviluppo economico regionali. I temi scelti toccano le sfide contemporanee che stanno caratterizzando questo XXI secolo: l’energia, la sostenibilità e l’intelligenza artificiale. Tutti obiettivi che come Sistema camerale ci siamo dati e su cui dobbiamo investire. Trasversalmente occorre poi puntare sul capitale umano e sulla formazione, vere leve per imparare ad adattarci ai mutamenti socio-politici e alle rivoluzioni profonde dei sistemi economici internazionali” commenta il presidente di Unioncamere Piemonte Gian Paolo Coscia. “I dati confermano che il Piemonte sta consolidando una traiettoria di crescita solida: aumentano gli occupati, scende la disoccupazione e migliora la partecipazione al mercato del lavoro. La nostra economia cresce più della media nazionale e mostra una buona capacità di adattamento, con contributi significativi da agricoltura, edilizia e servizi. Sono risultati che rafforzano le scelte compiute in questi anni e che indicano un percorso di sviluppo ben definito: continuare a investire sul capitale umano, sull’innovazione e sulla competitività delle imprese”, dichiarano il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e l’assessore alle attività produttive Andrea Tronzano. Oggi in Piemonte si contano, infatti, circa 232 anziani ogni 100 individui con meno di 15 anni e l’indice di dipendenza anziani, che definisce il carico sociale ed economico della popolazione con oltre i 64 anni e la popolazione in età attiva, si attesta al 42,6%, evidenziando una condizione di profondo squilibrio. Le tendenze demografiche in atto rappresentano una delle principali sfide per il futuro del mercato del lavoro piemontese. Istat stima che, nel 2045 l’indice di vecchiaia si attesterà al 318% e l’indice di dipendenza anziani salirà al 63%. Focalizzando l'attenzione sui dati relativi al 2024, si segnala un generale e significativo miglioramento delle condizioni del mercato del lavoro piemontese. Il numero medio di occupati in Piemonte si è attestato a 1.854 mila, segnando un incremento del 3,0% rispetto alla media del 2023. La distribuzione per genere vede una prevalenza maschile con il 55,3% degli occupati, contro il 44,7% di genere femminile. Di conseguenza, il tasso di occupazione regionale è salito al 69,0%, a fronte del 67,1% registrato nel 2023. Parallelamente, le persone in cerca di occupazione sono scese a 106 mila, con un calo di 12 mila unità rispetto all'anno precedente. Su questo fronte, il tasso di disoccupazione del Piemonte si mantiene su livelli inferiori rispetto a quelli medi nazionali, avendo conseguito nel 2024 un valore del 5,5%, un dato migliore rispetto al 6,2% evidenziato nel 2023. A differenza dell'andamento registrato a livello nazionale, in Piemonte nel corso del 2024 diminuiscono anche gli inattivi: il contenitore delle non forze di lavoro è calato, infatti, di 34 mila unità rispetto al 2023. In base a dati di Prometeia, nel 2024, l'economia piemontese ha mostrato una performance migliore rispetto alla media nazionale, con una crescita del PIL del 2,9% che ha portato il valore della ricchezza prodotta a quasi 161 miliardi di euro, il 7,1% del totale nazionale. Tale risultato è frutto di dinamiche settoriali contrastanti: mentre il comparto industriale segnava una flessione, la creazione di valore è stata sostenuta da agricoltura, edilizia e servizi. La crescita del Pil è stata sostenuta dalla domanda interna, mentre la domanda estera netta ha fornito un contributo negativo. L'adozione dell'Intelligenza Artificiale è ancora limitata nel comparto manifatturiero piemontese, con solo il 9% delle imprese che la utilizza. Tuttavia, un ulteriore 8% prevede di farlo nei prossimi 12 mesi, suggerendo un potenziale di crescita. I principali ambiti di applicazione sono il Marketing e Comunicazione Esterna (4% di utilizzo) e la Gestione Economico-Finanziaria (3%). Il principale ostacolo all'adozione (61%) è la mancanza di conoscenza su come introdurre l'IA nei processi aziendali. Seguono la carenza di personale esperto (20%) e i costi elevati (8%). Nonostante la bassa diffusione, l'IA è percepita come un elemento che favorisce l'efficienza e aumenta la produttività (61% impatto modesto, 7% elevato). Inoltre, è vista come un acceleratore di processi di reskilling/upskilling del personale (62% impatto modesto, 5% elevato). L’analisi evidenzia che l'IA non è percepita come un sostituto, ma come un moltiplicatore di efficienza che richiede un parallelo investimento in formazione e supporto all'integrazione. Il Nord Ovest, inteso come l'aggregazione di Piemonte, Liguria e Valle d'Aosta, si estende su una superficie complessiva di 34mila kmq. A livello demografico, l‘area contava nel 2024 quasi 5,9 milioni di residenti, pari al 10,0% della popolazione italiana, e mostrava una lieve crescita annuale (+0,1%). La macroregione si conferma un polo economico strategico: ha generato un PIL di quasi 225 miliardi di euro nel 2024, contribuendo al 10,3% del dato nazionale con una crescita significativa del 2,7% rispetto all’anno precedente. Il mercato del lavoro ha registrato 2,5 milioni di occupati (il 10,6% del totale nazionale), segnando un incremento del 2,2% rispetto al 2023. Nonostante si rilevi una contrazione nel numero di imprese registrate (-0,6%), l’area mantiene un ruolo chiave nell'interscambio con l'estero, generando oltre 69 miliardi di euro di export (pari all'11,1% del totale nazionale), sebbene con una flessione di oltre 7 punti sul 2023. Infine, il settore turistico conferma la sua centralità con oltre 34,2 milioni di presenze, in leggero aumento rispetto al 2023 (+0,1%).