CUNEO - ‘Più comuni coinvolti nell’accoglienza degli stagionali, ma c’è chi non fa la sua parte’

All’avvio della raccolta delle mele Cgil e Flai Cgil lamentano il mancato impegno di amministrazioni come quella di Revello. Bene invece i protocolli anti-Covid

Redazione 17/08/2020 12:20

 
Secondo quanto dichiarato dalle associazioni di categoria, quest'anno l’Italia si classifica al secondo posto tra i Paesi produttori di mele dell’Unione Europea. Nel dettaglio, la produzione della mela piemontese, tipica della zona compresa tra Pinerolo e Cuneo, è aumentata del 13%, coinvolgendo più di 4 mila aziende su una superficie di oltre 6 mila ettari. “Sono dati importanti, che aumentano l'ottimismo relativo alla stipula di un accordo di filiera nel quale siano equamente retribuiti i fattori produttivi e siano riconosciute le produzioni etiche, sociali e di qualità” dichiarano i vertici di Cgil Cuneo, aggiungendo che “per raggiungere questo importante obiettivo è necessario partire dalla base, dai contratti, dai lavoratori e dal rispetto della loro dignità”.
 
Per questo motivo Cgil Cuneo ha incaricato il proprio ente regionale di effettuare una ricerca approfondita sulla manodopera impiegata nella raccolta della frutta del territorio, finalizzata all'acquisizione di dati certi per sviluppare un sistema integrato e legale di incrocio tra domanda ed offerta favorendo l'occupabilità dei lavoratori impegnati nella campagna frutticola, come previsto dal progetto “Buona Terra” di cui Cgil Cuneo è partner.
 
“Riteniamo - afferma il segretario generale della Cgil cuneese, Davide Masera - che uno degli strumenti più efficaci, a oggi inutilizzato, per regolare il sistema, renderlo più trasparente e competitivo, sia il Contratto di rete, ovvero un contratto di lavoro in condivisione tra più datori di lavoro che, organizzando in comune le loro attività, possono programmare il fabbisogno di manodopera. Un discorso semplice in teoria, ma che risulta complicato nella pratica a causa di alcune dinamiche poco ortodosse che regolano i rapporti tra i filari”.
 
Cgil e Flai Cgil Cuneo, sindacato di categoria, denunciano da tempo la presenza anche nella nostra provincia di un sistema irregolare, parallelo e consolidato, che si affianca al sistema formale dei contratti nazionali del lavoro, garantendo un bacino di lavoratori a costi più bassi del previsto: “Una logica perversa che, oltre a danneggiare i lavoratori, riduce drasticamente la possibilità di costruire e valorizzare un processo virtuoso e vantaggioso per tutta la filiera, capace di contrastare il caporalato e quindi la percezione, non reale, di un territorio in cui dilaga lo sfruttamento”.
 
Per il segretario generale di Flai Cgil Cuneo Andrea Basso “siamo impegnati in una lotta per la legalità e insistiamo da tempo sul fatto che la via maestra sia il confronto con le controparti per individuare strumenti e mezzi trasparenti per regolare domanda e offerta. Il punto cruciale è il rispetto dei contratti, nazionale e provinciale di categoria, che garantiscono le flessibilità richieste dai datori di lavoro e pongono un argine alla precarietà insita nella natura stessa del lavoro stagionale”.
 
Anche sul tema dell’emergenza sanitaria il sindacato fa sapere di essersi impegnato fin dalla primavera ad affrontare al meglio le conseguenze del Covid-19, facendosi promotore di un confronto finalizzato alla stipula di un protocollo di sicurezza nei luoghi di lavoro - e in particolare nelle aree agricole - che coinvolgesse tutti gli attori della filiera: “In questi mesi - spiega il segretario provinciale Piertomaso Bergesio - abbiamo il merito di aver contribuito in modo decisivo alla definizione di un modello di gestione dell'accoglienza diffusa dei lavoratori stagionali, unico esempio in Italia, che ha l'obiettivo di ridurre al minimo i rischi derivanti dall'epidemia Covid-19 e garantire la sicurezza dei lavoratori, delle aziende e di tutta la comunità di riferimento”.
 
Strutturare la rete di accoglienza di lavoratori indispensabili all'economia del territorio, ricordano infine i rappresentanti di categoria, “è segno di trasparenza e favorisce la legalità”: “Rispetto allo scorso anno ci sono più Comuni coinvolti, ma non possiamo ignorare la mancata adesione di alcuni comuni, ad esempio Revello, che ha un elevato numero di lavoratori impiegati nelle aziende agricole. CGIL e FLAI CGIL Cuneo partecipano attivamente a fianco della Cooperativa Armonia nella gestione delle strutture, ma insistono sulla necessità di quantificare il reale fabbisogno di manodopera per migliorare la rete e la sua organizzazione”.
 
 “Siamo tuttavia convinti - commenta Zeno Foderaro, membro della segreteria provinciale Flai - che la logica dell'accoglienza diffusa sia la migliore risposta possibile in un sistema complesso e fragile, ma non possa essere una soluzione definitiva: dobbiamo continuare a difendere i diritti contrattuali dei lavoratori affinché possano avere garantito anche il diritto all'indipendenza abitativa”.

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