CUNEO - PNRR, Cuneo deve ancora ricevere metà dei finanziamenti, ma è più avanti della media italiana

La sindaca Patrizia Manassero racconta le difficoltà dei primi mesi: “Importi molto alti, tutti insieme, hanno generato in partenza un cortocircuito”

Micol Maccario 23/09/2025 07:22

Cuneo deve ancora ricevere la metà dei finanziamenti previsti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). A rivelarlo è Open PNRR, l’Osservatorio della fondazione indipendente Openpolis che monitora a livello nazionale l’andamento dei progetti. Il dato di Cuneo è superiore alla media italiana dove, secondo le informazioni diffuse da Openpolis, risultano pagamenti pari al 40,5% delle risorse stanziate nell’ambito del piano. In tutto, nel capoluogo della Granda saranno realizzati 358 progetti in vari ambiti. Di questi, un’ampia parte riguarda la transizione ecologica, a cui si aggiungono quasi 58 milioni destinati a scuola, università e ricerca; mentre cifre inferiori coinvolgono i settori di infrastrutture (39 milioni), salute (oltre 31 milioni), imprese e lavoro (quasi 19 milioni), e inclusione sociale (quasi 7 milioni). Molti dei progetti sono gestiti direttamente dal Comune di Cuneo, che si è aggiudicato 64 milioni di euro di finanziamenti per sostenere 32 interventi. “I progetti sono tutti approvati e sono tutti in corso”, ha spiegato la sindaca Patrizia Manassero aggiungendo che al momento però “le risorse non sono tutte arrivate”, ma si tratta di passaggi burocratici che richiedono tempo. “Il grosso tema è di riuscire a realizzarli rispettando le scadenze. È anche vero che noi siamo quasi per la totalità impiegati in lavori di ristrutturazione di immobili, che quindi richiedono un tempo molto lungo per le varie fasi di progettazione”, ha aggiunto la sindaca. Come si legge sul sito della Camera dei deputati, la realizzazione degli interventi previsti dal PNRR è cadenzata su base semestrale, a partire dal secondo semestre 2021 e fino al 30 giugno 2026, quando si concluderà il processo di attuazione del Piano. “L’erogazione delle risorse da parte della Commissione europea (al netto del pre-finanziamento di cui l’Italia ha inizialmente beneficiato) avviene su base semestrale, all’esito del procedimento di valutazione del raggiungimento dei traguardi e obiettivi” in cui sono articolati i vari progetti. Secondo i dati dell’osservatorio di Openpolis aggiornati al 30 giugno 2025 e diffusi il 12 settembre, a Cuneo 97 progetti hanno ricevuto il 100% del finanziamento previsto. Rientrano in questa categoria numerosi interventi sulle scuole: dai sussidi didattici alla realizzazione di iniziative formative, da progetti di orientamento per studenti e studentesse al miglioramento dei siti web delle scuole. Inoltre, ci sono altri 20 progetti che hanno riscosso almeno il 90 per cento del finanziamento. Oltre a questi però ci sono anche 126 progetti che non hanno ancora ricevuto nessuno stanziamento. E anche in questo caso numerose sono le scuole coinvolte. Ad esempio, mancano all’appello la realizzazione di percorsi formativi nella scuola di via Soleri e all’ITIS, l’acquisto di ausili per studenti con disabilità al Grandis e servizi di sostegno allo studio per studenti fragili al Virginio-Donadio, o corsi di lingua straniera per studenti e docenti. Accanto ai progetti nelle scuole, numerosi sono anche quelli relativi al miglioramento delle classi energetiche degli edifici e ai progetti di impianti fotovoltaici. In generale, gestire i soldi arrivati grazie al PNRR non è stato facile, almeno all’inizio. “La difficoltà di base è una difficoltà di sistema perché sono arrivati con cadenze molto strette importi rilevanti per effettuare progettazioni che a monte hanno tempi lunghi. Importi molto alti, tutti insieme, hanno generato in partenza un cortocircuito perché molti Comuni erano abituati, come nel nostro caso, a spendere circa venti milioni all’anno di lavori pubblici, e si sono trovati a organizzare tre volte tanto in metà del tempo”, ha spiegato la sindaca Manassero. Inoltre, all’inizio era difficile reperire tecnici specializzati e imprese che eseguissero i lavori. Senza contare che nel frattempo i costi dei materiali sono lievitati. “Inoltre, il PNRR ha dato avvio a una rendicontazione specifica sulla piattaforma REGIS rispetto alla quale ci si è dovuti formare. Oggi su questo siamo più tranquilli perché hanno tutti imparato l’utilizzo di questa piattaforma, ma all’inizio è stato un po’ uno shock perché nessuno aveva competenze dirette”. Nel tempo gli ostacoli iniziali sono stati superati, resterà da capire se saranno rispettate anche le ultime scadenze. In qualunque caso, il bilancio della sindaca è positivo. “Ogni volta che noi riqualifichiamo un angolo, anche nel caso in cui fosse solo l’allargamento di un marciapiede, cambia il respiro della città. Avere a breve così tanti luoghi e spazi rinnovati ci permetterà di sicuro di fare un salto in avanti nella qualità della vita cittadina”.

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