CUNEO - Prove Invalsi, Piemonte senza infamia e senza lode. Le scuole non recuperano i livelli pre Covid

Nel territorio regionale più del 30% dei bambini ha conseguito un risultato basso o molto basso in italiano. Ma anche altre classi e discipline non vanno meglio

Micol Maccario 13/07/2023 17:36

Come ogni anno torna puntuale l’appuntamento con i risultati delle prove Invalsi a cui sono stati sottoposti studenti e studentesse delle classi seconda e quinta della primaria, terza della secondaria di primo grado, seconda e quinta della secondaria di secondo grado. Ad oggi, sono disponibili unicamente i risultati nazionali e alcune indicazioni di massima a livello regionale. In generale, le competenze degli studenti italiani non sono ancora tornate ai livelli pre-pandemia e si ripropongono differenze marcate tra territori del nord e sud Italia. L’unica eccezione positiva è l’inglese (la prova ha coinvolto unicamente gli studenti dell’ultimo anno della scuola primaria, secondaria di primo e di secondo grado), in miglioramento tra i più giovani.
 
Nella prova di italiano della classe seconda della primaria c’è stato un calo del risultato medio nazionale di 5,9 punti tra il 2023 e il 2019. Il 69% degli allievi raggiunge almeno la fascia che corrisponde al livello base. In questo caso specifico si presentano lievi differenze tra una regione e l’altra. Le situazioni più critiche si riscontrano nei territori in cui gli studenti che hanno ottenuto un risultato basso o molto basso superano il 30%. Tra queste regioni figura anche il Piemonte insieme a Valle d’Aosta, Lombardia, Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Emilia-Romagna, Lazio, Campania, Calabria e Sicilia. Il calo riguarda anche la prova di matematica: -9,9 punti tra il 2019 e il 2023. Il 64% circa degli allievi a livello nazionale raggiunge un livello almeno base di conoscenza. Le maggiori difficoltà si riscontrano in Calabria e Sicilia, dove le insufficienze sono più del 40%. Il Piemonte si trova subito prima: tra il 30 e il 40% dei ragazzi ha conseguito un risultato basso o molto basso.
 
Nella classe quinta c’è stato un calo nei risultati della prova di italiano pari a 4,2 punti tra il 2019 e il 2023. Il livello base è stato raggiunto dal 74% degli alunni. Le situazioni più gravi si verificano nella provincia autonoma di Bolzano e in Sicilia; mentre Umbria, Abruzzo e Molise hanno conseguito risultati significativamente superiori alla media nazionale. Il calo nella prova di matematica è stato maggiore anche tra le classi quinte, con una perdita di 9,8 punti tra il 2019 e il 2023. Il 63% dei ragazzi ha raggiunto almeno il livello base. In Piemonte una percentuale tra il 30 e il 40% degli alunni non ha conseguito la sufficienza. I punteggi peggiori sono stati ottenuti in Valle d’Aosta, provincia autonoma di Bolzano, Calabria, Sardegna e Sicilia (quest’ultima è l’unica regione in cui la metà dei bambini non ha raggiunto uno standard sufficiente).
 
Nella scuola secondaria di primo grado, per quanto riguarda la prova di italiano, c’è stato un calo del risultato medio nazionale, ma emerge una sostanziale stabilità rispetto al 2021. Il Piemonte (anche se è bene tenere presente che i dati per scuola/provincia non sono disponibili al momento) si colloca - come la maggior parte delle regioni - nella fascia di adeguatezza, senza particolari infamie o lodi. Come anche nelle precedenti situazioni le difficoltà con la matematica sono più evidenti. Solo il 55,8% delle studentesse e degli studenti raggiunge il livello di sufficienza. Anche qui il Piemonte si trova nella fascia di adeguatezza. Analizzando la situazione delle classi seconde della secondaria di secondo grado, emerge che circa sei studenti su dieci raggiungono almeno un livello sufficiente in italiano. Nuovamente il Piemonte si trova nel range dell’adeguatezza, in cui si collocano la maggior parte delle regioni. In matematica raggiunge il livello in linea con le linee nazionali il 55% degli studenti. E il territorio piemontese conferma la sua posizione sostanzialmente grigia.
 
La situazione probabilmente più rilevante riguarda gli alunni della classe quinta. In italiano solo poco più della metà (50,7%) raggiunge il traguardo auspicato. Prima della pandemia il dato si attestava al 64%. Un risultato che non fa ben sperare se si considera che gran parte di questa prova è focalizzata sulla comprensione del testo e sulla conoscenza della lingua che parliamo e scriviamo tutti i giorni. Nella prova di matematica il calo è di 8,9 punti rispetto al 2019, ma non è comunque così marcato come la prova di italiano. L’unica nota positiva, come accennato, riguarda l’inglese, anche se ci sono territori in cui la conoscenza della lingua è ancora molto scarsa. Il Piemonte si colloca nel gruppo in cui gli allievi riescono a raggiungere il B2.
 
Un ulteriore elemento degno di nota riguarda la capacità di promuovere e sostenere gli studenti che raggiungono risultati molto elevati, definiti nel report “accademicamente eccellenti”. Ottimo punteggio per la regione Piemonte, che si colloca nel gruppo in cui almeno uno studente su cinque risulta rientrare in questa categoria. Nel caso specifico degli studenti dell’ultimo anno della scuola secondaria di secondo grado il 13,3% è risultato, nelle prove del 2023, “accademicamente eccellente”. Il Piemonte in questo caso si colloca a metà, con una quota di studenti con ottimi risultati tra il 10 e il 20%.

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