CUNEO - Quando gli alpini “invasero” Cuneo: “Un’emozione difficile da spiegare”

Il Raduno Nazionale dei bersaglieri in programma nel weekend fa tornare alla mente l’Adunata del 2007, un evento incredibile che coinvolse oltre 500 mila persone, portando nel capoluogo della Granda un clima di festa forse irripetibile

Un'immagini dell'Adunata degli Alpini nel 2007

Redazione 21/05/2022 13:01

Capita alle volte di cercare qualcosa in casa ed imbattersi in un album di fotografie di molti anni prima. Inizi a sfogliarlo e le emozioni ti travolgono. In questi giorni sta accadendo qualcosa di simile a molti cuneesi: mentre si preparano ad accogliere i bersaglieri, in città nel weekend per il sessantanovesimo Raduno Nazionale, con la mente tornano a 15 anni fa, quando il capoluogo della Granda è stato invaso dall’entusiasmo e dalla contagiosa allegria degli alpini. L’Adunata del 13 e 14 maggio 2007 è stata qualcosa di incredibile e probabilmente irripetibile. Oltre 500 mila persone ed un clima di festa in ogni angolo della città. I balli, i canti, il vino che non mancava mai, i sorrisi della gente: il capoluogo della Granda ha vissuto come assuefatto, avvinazzato e felice, ubriaco di un’euforia contagiosa e indescrivibile. E poi quella memorabile sfilata conclusiva di 90mila alpini in via Roma, piazza Galimberti e corso Nizza. Ad aprire per noi il loro speciale libro dei ricordi sono tre dei componenti del Comitato organizzatore di quell’ottantesima Adunata Nazionale degli alpini: Aldo Meinero, Bruno Gazzola e Antonio Franza.
 
“Sono emozioni difficili da spiegare - rivela Meinero, oggi presidente del Comitato Memoriale Divisione Alpina Cuneense -: oltre ai numeri, straordinari, la cosa più bella è stato l’amore per gli alpini che Cuneo ha dimostrato in quei giorni. Anche chi allora era bambino si ricorda l’euforia e il clima di festa che si respirava in città. Quell’Adunata è stata particolarmente speciale per due ragioni. Prima di tutto perché è stata dedicata ai reduci di Russia ancora viventi: ne sono sfilati ben 174 in un clima di grandissima emozione. E poi è stata l’opportunità per voltare finalmente pagina dopo l’adunata del 1961, che non era stata interpretata nella maniera giusta, scrivendo una nuova storia. Ci siamo divertiti davvero tanto, anche se noi del Comitato siamo riusciti a goderci poco la festa per l’impegno nell’organizzazione. Ma dopo due anni di lavoro intenso, vedere tutta quella gente è stato un orgoglio. Se lo rifarei? Anche domani, soprattutto per gli amici che non ci sono più, come Toni Caranta. Ma non credo che accadrà, e lo dico con una certa amarezza, perché oggi non ci sono le condizioni. Ci vogliono tempo e competenza”. Di quei giorni pazzeschi, Aldo Meinero sceglie due momenti in particolare: “La mattina della sfilata, quando ho visto i reduci della Russia, tutti ultranovantenni, raggianti e pronti per essere protagonisti dell’Adunata. E poi ricordo la messa del vescovo nel palazzetto: era stato difficile convincerlo a celebrarla lì e non in Duomo. Ma quando ha visto le seimila persone che attendevano, mi ha detto: ‘Meinero, aveva ragione’”. Adesso i bersaglieri, che in parte riporteranno quello spirito in città: “Sono un gruppo splendido, la cui storia è strettamente legata a quella di Cuneo, sarò felice di vedere tanta gente e me la godrò, finalmente da spettatore”, spiega ancora Aldo Meinero, che non si sottrae ad un commento sul tema delle molestie, di cui si discute molto dopo l’Adunata di Rimini: “Credo che ci sia molto di strumentale e che forse qualcuno abbia frainteso lo spirito di questi eventi, in cui il complimento alla bella ragazza è all’ordine del giorno. Ricordo che a Cuneo c’erano tante ragazze che cantavano e ballavano con gli alpini. Eravamo riusciti a coinvolgere tutti, trasformando l’adunata in una festa collettiva”.
 
Un ruolo fondamentale per portare l’Adunata del 2007 a Cuneo lo ha avuto Bruno Gazzola, a quei tempi consigliere nazionale di Ana e oggi presidente onorario della sezione di Mondovì: “Sono stato felice di aver potuto dare il mio contributo per far assegnare a Cuneo quell’evento, che poi è stato organizzato ottimamente grazie al lavoro del Comitato e di tutti i volontari. Io ho 80 anni, dal 1974 ad oggi mi sono perso solo due Adunate, e posso dire tranquillamente che quella di Cuneo è stata particolarmente bella. Vedere sfilare su via Roma e corso Nizza una fiumana di gente, con le montagne davanti ed una grande partecipazione della gente, mi ha dato un’emozione unica, che non ho più ritrovato in altri appuntamenti”. Gazzola ricorda anche quanto ha dato in termini di ritorno economico alla città quell’evento: “Quando dicevamo ai commercianti che grazie all’Adunata avrebbero incrementato i loro affari, non ci credevano. Dopo, quando hanno constatato una crescita del 40% in più rispetto a prima, ci hanno ringraziato. Sono piccole soddisfazioni. Il ritorno economico è uno dei motivi per cui sono contento del Raduno dei bersaglieri nel weekend: non avrà numeri paragonabili agli alpini, ma sarà un appuntamento che porterà comunque lavoro ed un buon giro di affari sul territorio. Adunata ripetibile a Cuneo? Sarebbe bellissimo, ma credo che sia molto difficile. In quel momento c’erano tutte le premesse per realizzare una cosa simile, oggi è più complicato, per tanti motivi, non ultimo quello economico”. Come ricordo più bello di quei giorni del 2007, Gazzola indica “l’applauso che sentivamo sopra le nostre teste quando siamo partiti per sfilare in via Roma. I balconi erano colmi di gente che batteva le mani, abbiamo pensato: ‘Speriamo che reggano’. Noi del Comitato partivamo per ultimi, abbiamo alzato lo sguardo e ci siamo emozionati. Trattenere la commozione era difficile, perché in quel momento venivano gratificati i due anni di lavoro spesi per l’organizzazione. Insieme all’alzabandiera, che è sempre particolarmente significativa, per me è stato quello il momento più emozionante”.
 
Sceglie un altro ricordo, invece, Antonio Franza: “Il sabato sera in piazza Galimberti: è stata una notte magica, speciale. Era incredibile vedere tutta quella gente che cantava e festeggiava. Molto emozionante ed irripetibile”. Attualmente Franza è nel Consiglio nazionale di Ana e gira l’Italia: “Ancora oggi in molte sezioni ricordano quell’Adunata e mi dicono che è stata la più bella. L’organizzazione è stata impegnativa, ma è stato bellissimo poterlo fare. Mi ricorderò per sempre quei giorni, la città si prestava ad accogliere un evento simile e c’è stata una grande partecipazione. Anche se inizialmente c’era molta ritrosia: i cuneesi dicevano che durante quel weekend non sarebbero usciti di casa o sarebbero andati via perché ci sarebbe stato troppo caos, poi in realtà erano tutti a mangiare, bere e fare festa con gli alpini! Chi è andato via, si è pentito e ci ha poi chiesto di rifarla”.
 
Articolo pubblicato sul giornale cartaceo di Cuneodice.it in edicola giovedì 19 maggio.

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