CUNEO - Quando il ‘padrone’ è chi lavora: le storie di successo delle cooperative cuneesi

Alla Cartiera Pirinoli di Roccavione sono stati gli ex dipendenti a riportare i conti in attivo dopo il fallimento. Ma sono tante le realtà che vedono la ripresa dopo la crisi

a.c. 26/07/2019 16:48


La ripresa? Esiste davvero. O almeno si incomincia a intravederla, in certe realtà, dopo anni terribili: è il caso delle società cooperative nella Granda, che vedono più di uno spiraglio di luce in fondo al tunnel stando ai dati raccolti dall’ufficio studi della Camera di Commercio di Cuneo in collaborazione con Confcooperative, Legacoop e AGCI Piemonte.

Dall’indagine realizzata su 239 delle 735 cooperative registrate in provincia emerge che ben il 40,2% segnala un aumento di fatturato nel 2018, e il 27,2% lo prevede anche per il 2019. Certo, c’è da considerare anche altri dati: ad esempio il calo nelle registrazioni di nuove imprese. A Cuneo si è passati dal +3,37% del 2012 al -1,21% del 2018, anche se l’incidenza non è uniforme in tutti i settori: nell’ultimo anno, a fronte di una flessione in agricoltura (-0,6%) si registra una variazione positiva nel comparto del turismo (+7,7%), nel commercio (+2,4%) e nell’industria (+1,3%), mentre resta stabile il dato nell’edilizia.

In provincia di Cuneo l’incidenza delle cooperative sul totale delle imprese è contenuta (1,1%, il dato più basso in Piemonte, contro una media italiana del 2,3%), ma nel novero si trovano realtà imprenditoriali di assoluta importanza, alcune presenti sulla scena da decenni e altre solo da pochi anni.

Il caso di maggior successo tra le cooperative di recente fondazione è forse quello della Cartiera Pirinoli di Roccavione. La fabbrica, fondata nel 1872, è una delle aziende di maggior blasone nel settore cartiero: ancora nel 2000 si collocava tra i primi dieci produttori di cartoncino patinato a livello continentale. Nel giugno 2012, però, una crisi irreversibile si abbatte sullo stabilimento, costretto a chiudere i battenti. Sono gli stessi ex dipendenti a rilanciarlo nel 2015, costituendosi in società cooperativa con l’aiuto di Legacoop. Oggi la Cartiera è ritornata all’utile, con un fatturato di circa 36 milioni di euro nel 2018 e contratti in 22 Paesi diversi. Anche l’occupazione è in crescita, dai 75 soci iniziali si è arrivati a 89, e la produzione è più ‘virtuosa’ che mai: “Non produciamo carta da cellulosa, ma riciclata al 100%” spiega il manager commerciale Fabrizio Ferrando. Per dare un’idea di quali siano le proporzioni, basti pensare che “il quantitativo di carta riciclata in un anno in provincia di Cuneo corrisponde a quanto viene consumato dalla Cartiera in un arco di tempo di circa 40 giorni”.

Tra le cooperative di nuova generazione, in tutt’altro settore, c’è anche la Itur, attiva dal 2011 nella promozione turistica. Un ruolo che in pochi anni si è trasformato in maniera radicale: “Siamo partiti con tre soci a Mondovì, gestendo l’ufficio turistico locale. Oggi, pur avendo perso questa ed altre commesse storiche, siamo cresciuti in varie regioni e contiamo 50 soci” racconta Nadia Farchetto. La Itur gestisce una trentina di beni culturali nel nord Italia e cura i servizi turistici del parco del Gran Paradiso, il più antico in Italia, e di altre importanti aree naturalistiche. Dal 2014 l’impresa è anche tour operator.

Un ambito in cui la Granda occupa una posizione di rilievo nel quadro regionale è quello delle cooperative sociali: ben 100 sulle 541 registrate in Piemonte hanno sede nella nostra provincia. Tra queste ha un ruolo storico di rilievo la cooperativa cuneese Proposta 80, fondata nel 1978 per fornire servizi a soggetti fragili come disabili, minori e malati psichiatrici. Flavio Degioanni, neoeletto presidente della cooperativa, conferma che nonostante l’aumento dei costi di gestione e del personale la società ha retto bene alla crisi, rafforzando il suo legame con il territorio: il bilancio era intorno a 1 milione e 800mila euro nel 2000 mentre oggi arriva a 7 milioni di euro, con quasi 220 soci di cui una trentina entrati nell’ultimo triennio.

Malgrado la crescita registrata in comparti come il turismo e i servizi, la parte del leone nell’economia della Granda la fa ancora oggi l’agricoltura. Sono aziende agricole il 22% delle cooperative attive in provincia, tra cui la Piemonte Latte: nata nel 1982 a Cussanio per iniziativa di una decina di produttori, è oggi un gigante che copre all’incirca il 10% della produzione lattiera in regione, con 290 soci e un fatturato da 60 milioni all’anno. Il presidente, Roberto Morello, sottolinea il ruolo che le cooperative hanno nel tessuto agricolo della provincia: “Anche nelle aree più ricche, come le Langhe, dove rappresentano una garanzia e un argine all’acquisto di vasti appezzamenti di terreno da parte dei grandi investitori esteri”.

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