CUNEO - "Questa emergenza sanitaria renderà i paesi europei ancora più uniti"

''Più Europa", è la ricetta del sindaco di Cuneo Federico Borgna per superare l'emergenza. ''Quando ho sentito le parole della Lagarde mi sono cadute le braccia, ma quel che conta sono i fatti''

Immagine di repertorio

Samuele Mattio 10/04/2020 13:39

 
“Questa emergenza sanitaria ed economica renderà i paesi europei ancora più uniti: è in momenti come questo che si deve abbandonare ogni egoismo. Le soluzioni non possono essere che essere collettive: i sovranisti, oggi come domani, giocano contro il loro popolo”.
 
Il sindaco di Cuneo Federico Borgna, europeista convinto sin dall’inizio della sua carriera politica tira dritto davanti ai colleghi che ammainano bandiere e di fronte al crescente calo di fiducia nei confronti dell’Unione Europea (secondo un recente sondaggio Swg risponde sì soltanto il 27% degli italiani). Secondo il primo cittadino cuneese la ricetta per superare il momento di difficoltà dell’organizzazione sovranazionale è una maggiore cessione di sovranità, detto in due parole: “Ci vuole più Europa”.
 
Il Coronavirus ha messo a nudo le divisioni politiche che permangono tra i ventisette paesi dell’Unione e secondo il Sindaco il momento di difficoltà è un trampolino per fare un passo in più: “Probabilmente se avessimo avuto una politica sanitaria comune europea piangeremmo meno morti - ha affermato Borgna -. In Europa ci sono ventisette stati e altrettante politiche sanitarie diverse, ma il virus è uno solo. L’emergenza sanitaria che stiamo affrontando è un crash test per i modelli organizzativi”. Un esempio? “La frammentazione e la non organicità delle RSA (le vecchie case di riposo n.d.r.) hanno fatto emergere molte criticità”.
Il modello di Borgna è una sorta di ‘Europa dei Comuni’, nella quale gli enti territoriali e le strutture locali abbiano un ruolo di primo piano. La prova, fa notare, l’abbiamo avuta in questi giorni. “La capacita di risposta degli enti locali è nettamente superiore a quella degli enti parastatali: i 400 milioni per i Buoni Spesa sono già stati distribuiti, mentre i 26 miliardi del Decreto ‘Cura Italia’, che dovrebbero essere erogati in questi giorni, faticano a partire".
 
Il primo cittadino di Cuneo ha espresso le sue opinioni nel corso di un incontro Skype con Massimo Gaudina, Capo della Rappresentanza in Italia della Commissione europea. Il funzionario ha illustrato ai partecipanti, oltre a una folta schiera di giornalisti, anche la vicesindaco Patrizia Manassero e gli assessori  Cristina Clerico e Franca Giordano, i risultati conseguiti dall’UE negli ultimi mesi sul fronte sanitario, economico e della ricerca. Gaudina ha anche affrontato l’argomento del compromesso raggiunto ieri in tarda serata dall’Eurogruppo, centro di coordinamento che riunisce i 19 stati membri dell’Eurozona, impegnato a trovare un accordo con le proposte economiche per rispondere all’emergenza coronavirus dopo il nulla di fatto del Consiglio europeo dello scorso 26 marzo. Salvo ratifica, l’Europa renderà disponibili circa mille miliardi di euro di risorse: 500 miliardi subito, altri 500 miliardi in un futuro prossimo attraverso il lancio di un fondo per la ripresa o un “Recovery plan” non meglio specificato.
 
Nel corso dell’incontro c’è stato anche spazio per parlare del crescente sentimento di sfiducia che serpeggia tra la popolazione, che ha avuto un parossismo nei giorni scorsi, quando alcuni sindaci (anche nel Cuneese), hanno ammainato la bandiera dell’Unione Europea. “Credo sia stato un momento di sconforto che ha seguito le uscite infelici di alcuni autorevoli rappresentanti delle istituzioni” spiega Borgna. Il riferimento è alle parole di Christine Lagarde prima e di Ursula von der Leyen poi, rispettivamente Presidente della Bce e Presidente della Commissione Ue. “Quando le ho ascoltate mi hanno fatto cadere le braccia, ma poi sono tornate sui loro passi - ha proseguito - Quello che conta sono i fatti: apprezzare le differenze culturali e integrarle come ricchezza sono le uniche strade per comprendere il senso vero dell’Europa”. “Ciascuno deve mettere sul tavolo il meglio della propria esperienza - ha concluso il sindaco di Cuneo - L’Italia può sicuramente imparare qualcosa sulla gestione del debito pubblico, ma può anche insegnare molto, portando l’esempio del nostro sistema sanitario nazionale e del suo sforzo encomiabile in questa crisi”.
 

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