CUNEO - 'Qui vive un antifascista', l'originale solidarietà del sindaco di Milano al figlio di Lidia Rolfi

Beppe Sala ha appeso un cartello sulla porta di casa sua. Stasera, nel Giorno della Memoria, la fiaccolata organizzata dal Comune di Mondovì

s.m. 27/01/2020 10:27

La notizia della scritta antisemita 'Juden Hier’ apparsa venerdì mattina a Mondovì sulla porta d'ingresso dell'appartamento del figlio di Lidia Rolfi, deportata nel campo di concentramento di Ravensbrück per motivi politici, è finita su tutti i principali organi d'informazione nazionale. Tante le reazioni dal mondo della politica. Tra queste ha fatto parlare quella del sindaco di Milano, Beppe Sala, che ha condiviso sulla sua pagina Instagram l'immagine della porta di casa sulla quale aveva precedentemente appeso un cartello: ‘Antifa Hier’, qui vive un antifascista. Un modo originale di esprimere la propria solidarietà ad Aldo Rolfi, figlio della partigiana che aveva vissuto in quella casa fino alla morte, avvenuta nel 1996.
 
Nata a Mondovì nel 1925, entrò nella Resistenza con il nome di battaglia di 'maestrina Rossana'. Arrestata dalla Guardia Nazionale Repubblicana nel '44, fu consegnata alla Gestapo e deportata nel campo di concentramento situato 90 chilometri a nord di Berlino. Sopravvissuta, ha raccontato gli orrori dei lager in 'Le donne di Ravensbrück', la prima opera in italiano sulla deportazione femminile.
 
Nel weekend il Comune di Mondovì, per voce del primo cittadino Paolo Adriano, ha annunciato per la serata di oggi, lunedì 27 gennaio, Giorno della Memoria, una fiaccolata per esprimere solidarietà alla Comunità Ebraica e alle persone offese e per affermare con forza il rifiuto di ogni forma di antisemitismo, razzismo, ignoranza. 
 
Nel frattempo sono in corso le indagini volte ad individuare i responsabili della scritta. Sul caso sono gli investigatori della Digos della Questura di Cuneo e i Carabinieri.
 
 
 

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