Suscita la netta contrarietà del sindaco di Roccavione Paolo Giraudo l’accostamento, definito “strumentale e scorretto”, tra la “passeggiata culturale a sfondo storico” promossa dalla Pro Loco del paese e la “pastasciutta antifascista” a seguire. L’iniziativa “Quando la storia bussa alla porta” prevede un itinerario a piedi per le strade del paese, guidato dal direttore dell’Istituto Storico della Resistenza di Cuneo Gigi Garelli. “Ogni tappa sarà dedicata ad eventi della seconda guerra mondiale vissuti a Roccavione” fanno sapere gli organizzatori. Fin qui ulla in contrario dal palazzo comunale, la cui amministrazione esprime “grande fiducia e rispetto” nei confronti del professore. Il problema è la cena, di cui si menzionano il menù a dieci euro “compreso di antipasto, un piatto di pasta a scelta tra la Pastasciutta dei Fratelli Cervi e la Pastasciutta Tricolore, e un dolce”. Non c’è l’espressione “pastasciutta antifascista” nel comunicato della Pro Loco ma questo, a quanto pare, è quel che è filtrato. “Questo abbinamento, inserito a posteriori, ha trasformato l’evento in un'iniziativa apertamente politica, rompendo ogni presunto equilibrio e rendendo di fatto impossibile per il Comune garantire il patrocinio” protesta Giraudo. Non è una questione formale, sottolinea il primo cittadino: “Ricordiamo che questa amministrazione non concede il patrocinio a eventi di natura politica, a prescindere dal colore o dall’orientamento. La scelta di inserire un’iniziativa politicizzata all’interno di una manifestazione culturale è grave, ancor più se compiuta da un’associazione, la Pro Loco, che per statuto dovrebbe essere apartitica, apolitica, e operare esclusivamente a favore della promozione del territorio e delle sue tradizioni”. Ancora più grave, prosegue Giraudo, “è l’utilizzo arbitrario del logo comunale sulla locandina dell’evento, senza alcuna autorizzazione e senza alcun atto ufficiale di concessione di patrocinio da parte della Giunta. Il Comune ha già provveduto formalmente a diffidare la Pro Loco da tale utilizzo improprio”. E c’è anche altro: “Non possiamo tacere nemmeno di fronte al fatto che la Pro Loco ha raccolto fondi tramite il tesseramento, rivolgendosi a cittadini in buona fede, convinti di sostenere un’associazione dedita allo sviluppo del territorio. Chi ha versato una quota associativa non immaginava certo di finanziare eventi politicizzati né di essere coinvolto, anche solo indirettamente, in dinamiche divisive e strumentali. Vogliamo garantire che le associazioni con cui, come amministrazione comunale, collaboriamo, mantengano imparzialità politica e il patto di fiducia che sottoscrivono con i cittadini”. “Il Comune - conclude il sindaco - si dissocia completamente da questo modo di agire e auspica che chi ha a cuore il bene di Roccavione sappia distinguere tra chi lavora per unire e promuovere e chi invece utilizza ruoli istituzionali per dividere e schierarsi. La politica ha il suo posto, legittimo, ma non può camuffarsi da cultura. E il Comune non sarà mai complice di simili forzature”. Una presa di posizione che, c’è da credere, lascerà strascichi.