CUNEO - Sabato 5 maggio aprirà il Centro culturale islamico di corso Gramsci

Priola e Fierro accolgono positivamente la notizia, così come il Comitato di quartiere. Contraria la Lega 'È una moschea'. Lauria: 'Si può entrare con le scarpe?'

Samuele Mattio 24/04/2018 13:02

Dopo anni di discussione e polemiche aprirà le porte il centro culturale islamico di corso Gramsci, a Cuneo. La data individuata per l’inaugurazione è il prossimo sabato 5 maggio, dieci giorni prima dell’inizio del Ramadan. Seicento metri quadrati di superficie acquistati con il contributo di fedeli musulmani, costituiti fin dal 1998 come Comunità islamica di Cuneo. Negli anni scorsi l’erigendo centro culturale aveva suscitato perplessità nei partiti di centrodestra, in particolare la Lega Nord aveva manifestato la propria contrarietà organizzando un corteo per le vie della città. Negli ultimi mesi sono state presentate diverse interrogazioni in Consiglio comunale, ma i lavori sono proseguiti e dalla prossima settimana i locali, che un tempo ospitavano un supermercato, vedranno la luce con una nuova veste. Il presidente Pierluigi Berardo, presidente del comitato di quartiere Gramsci, in cui sorge la nuova struttura afferma: “Eravamo d’accordo già nel momento in cui erano iniziati i lavori. Avevamo già parlato con l’Imam che è stato molto disponibile. Siamo stati invitati due volte all’inizio del Ramadan e c’è stata grande cordialità. Come ci sono altre chiese evangeliche, ci può anche essere un luogo di culto islamico. Con il dialogo si risolvono i problemi”. 
 
Anche Simone Priola, consigliere comunale del Partito Democratico, ha accolto favorevolmente la notizia e commenta a titolo personale: “Sarà un momento importante della nostra città. Personalmente accolgo la notizia positivamente. Attraverso esperienze di dialogo interculturale e interreligioso si garantisce la possibilità della libertà di culto. Attraverso il rispetto, il dialogo e la conoscenza reciproca si garantisce anche la sicurezza per la nostra comunità". 
 
Sulla stessa linea Nello Fierro, della Cuneo per i Beni Comuni: “Sicuramente un fatto positivo perché sarà un centro aperto alla cittadinanza. Un modo per conoscere un’altra cultura, un'occasione di incontro per superare le diffidenze e i pregiudizi di questo momento storico”. 
 
Laura Peano, consigliera comunale della Lega Nord, ha ribadito la posizione contraria del partito di Salvini: “Avevamo fatto un esposto sull’argomento perché sono state bypassate molte regole. Nonostante venga mascherata sotto forma di associazione culturale si tratta di una moschea a tutti gli effetti e a Cuneo non ne abbiamo bisogno. Nei paesi arabi le funzioni religiose sono monitorate dalle forze dell’ordine, mentre qui non mi risulta che ci sia alcun sistema di controllo”. 
 
Beppe Lauria, ex candidato sindaco, contesta invece la destinazione d’uso dei locali: “Nessuna preclusione sulla possibilità che qualcuno faccia associazionismo, ma auspico che ci sia collaborazione con le forze dell’ordine per evitare forme di radicalizzazione. L’amministrazione in primis dovrà fare le opportune verifiche, in quanto ha dichiarato in tutti i modi e in tutte le forme che si tratta di un centro culturale, dove presumo si potrà entrare anche con le scarpe. Finalmente oggi sarà possibile dimostrare che non si tratta di una moschea, se così fosse sono disponibile a partecipare agli incontri". 

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