Riceviamo e pubblichiamo.
"Mentre procedono a ritmo serrato le audizioni per il nuovo piano socio sanitario, i cittadini continuano a scontrarsi ogni giorno con liste d’attesa infinite, carenze di personale e una rete territoriale che esiste più nei piani che nella realtà". Così Mauro Calderoni, consigliere regionale del Partito Democratico, commenta i dati emersi dal Report nazionale di monitoraggio semestrale e dall’8° Rapporto Gimbe sullo stato del Servizio Sanitario Nazionale, mentre in IV Commissione proseguono le audizioni.
"Il monitoraggio del Ministero – spiega Calderoni – mostra che in Piemonte su 96 Case della Comunità programmate, solo 31 hanno attivato almeno un servizio, e appena una dispone di équipe complete di medici e infermieri. Per gli Ospedali di Comunità, su 30 previsti, ne risulta attivo soltanto uno. È un dato che parla da sé: il territorio non è ancora in grado di garantire quella prossimità e quella continuità promesse". Un ritardo che si traduce in difficoltà quotidiane per migliaia di cittadini. "Nel frattempo – aggiunge Calderoni – cresce la quota di piemontesi che rinunciano alle cure: oltre il 9% nel 2024, in aumento rispetto all’anno precedente. Le risorse non mancano, ma mancano scelte politiche chiare su come impiegarle. Servono più professionisti, più servizi domiciliari, più investimenti nella digitalizzazione e meno propaganda".
Un esempio concreto arriva dalla Val Tanaro, dove la comunità locale – guidata dal Comitato Disabili di Ceva (Co.Di.Ce) – torna a chiedere con forza la riapertura del Pronto soccorso h24 (24 ore al giorno) dell’Ospedale di Ceva.
"È una richiesta giusta e ragionevole – sottolinea Calderoni – che nasce da reali esigenze di tutela della salute in un’area vasta, che comprende il Cebano, l’Alta Val Tanaro, la Val Mongia, la Val Bormida e diversi Comuni liguri. Parliamo di un territorio di confine, con tempi di percorrenza difficili e un solo Pronto soccorso tra Mondovì e Savona. Lo stesso vale per il Pronto Soccorso di Saluzzo che deve un’ampia area rurale e ben quattro vallate alpine ancora molto popolate. È inaccettabile che ospedali moderni e pienamente funzionali, specie se riconosciuti dalla stessa Regione come presidi di area disagiata, restino limitato alle funzioni essenziali". Per questo motivo, il gruppo regionale del Partito Democratico chiede la piena attivazione delle strutture territoriali finanziate dal Pnrr.
"La sanità piemontese – conclude Calderoni – ha energie e professionalità straordinarie, ma è ingiusto chiedere agli operatori di supplire alle mancanze della programmazione politica. La Giunta smetta di raccontare un Piemonte perfetto e cominci, insieme ai Comuni e alle comunità locali, a costruire una sanità davvero vicina ai cittadini. Anche e soprattutto nelle valli e nei territori più lontani dai riflettori".
Mauro Calderoni
Consigliere regionale del PD Piemonte