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Di fronte ai dati ufficiali forniti dai direttori generali delle ASL il Presidente Cirio continua a negare l’esodo di personale dalla sanità pubblica piemontese e l’aumento dei contratti a termine. Lo fa rifiutando ancora una volta di prendersi la responsabilità di affrontare i problemi”. Così replica il segretario regionale del PD Piemonte Domenico Rossi alle
dichiarazioni del presidente Cirio e dell’assessore Riboldi.
“Il tempo della propaganda è finito. I cittadini e le cittadine del Piemonte sanno contare benissimo i giorni che li separano da visite e interventi, a causa delle lunghissime liste d’attesa, e vedono ogni giorno con i propri occhi cosa sta succedendo negli ospedali e nei presidi territoriali: reparti in sofferenza, personale stremato, medici e infermieri che lasciano perché non trovano più dignità nel lavoro pubblico” prosegue Rossi.
“Chi non sa fare i conti, ma con la realtà, sono Cirio e Riboldi che scelgono di non fare distinzione tra contratti a tempo determinato e indeterminato nella loro comunicazione per non ammettere la precarizzazione della sanità piemontese. I numeri che abbiamo presentato sono stati forniti direttamente dalle aziende sanitarie e da quelle ospedaliere. Se i dati dell’Osservatorio soddisfano davvero Cirio, allora c’è un problema ancora più grave: o non ascolta i suoi stessi dirigenti, oppure ha scelto consapevolmente di voltare le spalle a chi manda avanti la nostra sanità con fatica e dedizione”, incalza il vicepresidente della Commissione sanità, Daniele Valle che aggiunge: “Inoltre Cirio e Riboldi non affrontano il tema principale emerso nei dati di quest'anno: la fuga continua di professionisti dal sistema piemontese. Un turnover così elevato, anche al di là dei saldi, è indice di un malessere del personale che si sta scegliendo di non affrontare”.
“A proposito di numeri, ricordiamo che la giunta Cota, di cui Cirio era assessore, ha provocato il dissesto dei conti della sanità regionale. Il centrosinistra, con la giunta Chiamparino ha risanato i debiti e rilanciato la sanità piemontese che ora la maggioranza sta portando nuovamente in piano di rientro” ricorda Valle.
“Io credo che sia ora di avere un po' di onestà intellettuale. Vi invito ad andare a leggere quello che sul sito del Ministero della Sanità trovate sui tavoli congiunti nel 2014 e del 2017, o il rapporto Oasi che indica chiaramente quando il debito è stato generato all'interno di questa regione. Bisogna risalire addirittura alla seconda giunta a Ghigo e poi passare per la giunta Cota. Le giunte che nel frattempo si sono succedute di centrosinistra: erano giunta Bresso e Chiamparino, hanno passato i loro cinque anni nel cercare di ricostruire debiti e disavanzi che nelle aziende sanitarie erano stati generati e costruiti. Cito soltanto un numero, un miliardo e 550 milioni che sono stati reimpostati dalla giunta Chiamparino per poter ripartire sulla spesa sanitaria e la regione Piemonte con la giunta Chiamparino si è assunto la responsabilità di non commissariare questa regione ma di far sì che il sistema sanitario andasse avanti con le proprie gambe, con un piano di dentro che era lacrime e sangue. Quello che risulta è che questa regione è intellettualmente disonesta, i quali questo debito che noi oggi noi dobbiamo fare i conti è stato generato ed è stato costruito all'interno di questa regione. Io credo che un'operazione verità sia giunto il momento di farla e sia giunto il momento anche poi però di smetterla di attribuire responsabilità a chi non le ha”, conclude la capogruppo del Partito Democratico in Consiglio Regionale, Gianna Pentenero.