CUNEO - Scontro tra governo e giunta regionale sui 76 immigrati in arrivo in Piemonte: ‘Ci hanno presi in giro’

Il presidente Cirio e l’assessore Ricca attaccano il ministro dell’Interno. A fine luglio erano arrivati in regione 156 richiedenti asilo, 19 dei quali trovati positivi al Covid

a.c. 18/08/2020 15:04

 
Sarebbero tutti di nazionalità tunisina i 76 immigrati sbarcati a Lampedusa di cui si attende in serata l’arrivo in Piemonte. Il luogo designato ad ospitarli è il centro CRI di Castello di Annone, comune di poco più di 1800 abitanti nell’Astigiano che ha già gestito un primo invio di 50 richiedenti asilo, poi trasferiti dopo la quarantena.
 
La decisione ha suscitato la viva contrarietà della giunta regionale. Reduce da un sopralluogo sul posto in mattinata, il presidente Alberto Cirio ha dichiarato senza mezzi termini all’Ansa: “Il governo ci ha preso in giro. C'era un impegno con il Viminale che in Piemonte non sarebbero stati mandati altri migranti, ma è stato disatteso. E per di più lo abbiamo appreso da una notizia di agenzia di stampa”. “Il Piemonte non ce la fa, soprattutto in questo momento” ha continuato l’esponente forzista, accusando il governo di “fare ordinanze a ogni sole che sorge”.
 
Nel sopralluogo al centro di accoglienza il presidente della Regione era accompagnato dagli assessori regionali Ricca e Gabusi e dal sindaco del comune astigiano, Silvia Ferraris. Fabrizio Ricca, responsabile delle politiche regionali per la sicurezza, ha rivelato: “L’idea originaria del ministero dell’Interno era di mandarne 300 e solo l’opposizione della Regione e la mediazione della prefettura di Torino hanno impedito che questo proposito si concretizzasse. La Regione, però, non può rimanere in silenzio e accettare supinamente questa mancanza di rispetto”. L’assessore ha quindi aggiunto polemico: “Se il ministro Lamorgese è veramente una donna dello Stato, così come l’abbiamo conosciuta alla guida della prefettura di Milano, mantenga la parola data e si riprenda gli immigrati, destinandoli ad altre regioni che si sono dimostrate politicamente desiderose di accogliere”.
 
Critiche di diverso tenore giungono però anche dai ranghi della giunta Cirio, con l’assessore Maurizio Marrone che se la prende con la scelta di ‘trattare’ con Roma: “Sarebbe meglio per la giunta regionale - sostiene l’esponente di Fratelli d’Italia - abbandonare per protesta i tavoli provinciali sulla sicurezza e chiarire di fronte ai nostri concittadini che non abbiamo strumenti per frenare l’invasione, almeno finché l’asse Pd-M5S è al governo, libero di imporci le sue folli politiche sui porti aperti”.
 
Nell’ex deposito dell’Aeronautica Militare di Castello di Annone saranno impegnate almeno 14 persone della Croce Rossa, che ruoteranno per garantire la copertura dei turni; in supporto alle forze dell'ordine arriveranno altri 30 agenti, anche dalla Guardia di Finanza.
 
Già a fine luglio il Viminale aveva disposto la collocazione di 156 stranieri in territorio piemontese: una cinquantina sono stati destinati al centro polifunzionale Sprar Fenoglio di Settimo Torinese e altri 41 al Parco della Pellerina di Torino. Dai successivi esami 19 di loro (quindici tra gli ospiti del centro di accoglienza di Settimo e quattro tra quelli alloggiati alla Pellerina) erano risultati positivi al Covid-19.

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