CUNEO - 'Scuola media e paradossi a Borgo San Giuseppe': la protesta di un gruppo di famiglie

La lettera inviata anche al vice Ministro dell'Istruzione Anna Ascani: 'Avremo iscritti in crescita, ma il numero di classi sarà invariato'

Redazione 11/06/2020 13:14

Riceviamo e pubblichiamo la lettera di un gruppo di famiglie residenti a Borgo San Giuseppe, frazione di Cuneo.
 
Ecco l’assurda situazione in cui si sono trovate 34 famiglie che hanno iscritto i figli in prima alla scuola primaria di secondo grado di Borgo San Giuseppe. Il 25 aprile dopo aver avuto rassicurazioni sulla possibilità di avere classi di dimensioni ragionevoli e l’orario richiesto, i genitori vengono informati che, poiché non ci saranno bocciati, la nostra scuola sarà penalizzata con una classe in meno. Quindi, nonostante la precedente nota del MIUR che garantisce parità di organico anche dove gli iscritti calano, ecco il primo paradosso: noi avremo iscritti in crescita, ma un numero di classi uguale (che significa una in meno di quanto previsto).
 
Le famiglie si sono organizzate e grazie all’interessamento dell’On. Chiara Gribaudo, hanno inviato una lettera alla Vice Ministra Anna Ascani per far presente la situazione. La lettera, sottoscritta anche dagli Assessori Franca Giordano e Mauro Mantelli del Comune di Cuneo, parte firmata da 64 famiglie del plesso di Borgo San Giuseppe su 84 iscrizioni alla classe prima, grazie anche alla collaborazione della Dirigente Scolastica. La richiesta evidenzia il caso di scuole con allievi in entrata superiore a quelli in uscita e propone di considerare comunque le serie storiche dei bocciati, che in ogni caso l’anno prossimo si aggiungeranno a classi già numerose.
 
La situazione è generata non solo dalla mancanza delle bocciature (che comunque ci saranno l’anno successivo e andranno a far crescere la numerosità delle classi), ma anche dal fatto che questo Istituto gestisce anche il plesso di Castelletto Stura, con soli 12 iscritti, e sta cercando di mantenerlo in vita, ma questo sforzo non viene preso in considerazione nell’assegnazione delle cattedre e quindi delle classi. Il risultato è che i plessi grandi nella nostra stessa situazione si trovano a dover gestire classi in media molto più numerose.
 
E questo è il secondo paradosso: in tempi di Covid-19 i piccoli plessi possono rappresentare un’opportunità offrendo spazi meno affollati, ma nella realtà ciò accadrà solo se si penalizzano gli allievi e i docenti nei plessi più grandi che avranno classi più affollate. Se saranno tutti insieme in aula saranno penalizzati dal
punto di vista della sicurezza; in caso di turnazione, avranno molte meno ore in aula e, come abbiamo sperimentato in questi mesi, saranno penalizzati moltissimo nel diritto all’istruzione. Chi sono questi 34 bambini? Sono bambini che con i loro genitori hanno scelto l’orario con sabato a casa perché per molti il sabato è l’unico giorno in cui i genitori, che lavorano entrambi, li possono seguire nello studio, condividere attività extra scolastiche o semplicemente stare insieme, e/o i bambini che chiedono di avere una giornata di pausa per affrontare serenamente l’impegno scolastico. La grande maggioranza arrivano già da un orario con sabato a casa dalle elementari.
 
Qui siamo al terzo paradosso: questo orario a Borgo San Giuseppe è stato il più richiesto (43 famiglie), sappiamo inoltre che vi sono molte famiglie nelle frazioni che hanno dovuto rinunciarvi perché hanno bisogno del trasporto, che il Comune riesce a sostenere solo per un orario (in questo caso quello ufficiale della scuola, con sabato a scuola).
 
In un anno in cui quasi tutte le scuole secondarie di secondo grado a Cuneo passano all’orario corto, in tutta Europa si procede verso questa soluzione non solo per motivi ambientali, nel nostro plesso si decide di tagliare la classe mancante proprio sull’orario più richiesto, essendo una “facoltà” concessa e non l’orario
ufficiale. Il risultato è che solo 26 bambini e i rispettivi genitori (su 43 richieste) avranno la possibilità di frequentare nell’orario richiesto su Borgo San Giuseppe. Che accade agli altri? 9 famiglie di Madonna delle Grazie volontariamente si sposteranno a Castelletto Stura con servizio di trasporto messo a disposizione dal
Comune di Castelletto Stura, dopo che le 12 famiglie di Castelletto Stura hanno dato la disponibilità a cambiare orario spostandosi su quello corto per evitare che, con quei numeri, la prima media non partisse sul loro plesso. La seconda classe con il sabato a casa viene quindi data a Castelletto Stura dove tuttavia non era prevista in fase d’iscrizione.
 
Il 25 aprile alle restanti 34 famiglie viene comunicato che potranno spostarsi volontariamente sull’orario lungo, oppure 7-8 saranno sorteggiate per comporre una classe da 26-27 alunni. Alle famiglie di Castelletto Stura, per permetter loro di mantenere la classe, è stato chiesto se fossero disponibili a cambiare orario, a Madonna delle Grazie per permettere di avere il trasporto è stato chiesto se fossero interessati a spostarsi a Castelletto Stura. Dopo che questi genitori hanno scelto, a quelli di Borgo San Giuseppe è stato imposto il sorteggio. Per riassumere, la seconda classe disponibile con il sabato a casa verrebbe spostata a Castelletto per 21 bambini, 12 di Castelletto Stura e 9 inizialmente iscritti a Borgo San Giuseppe.
 
Per gli altri 34 di Borgo San Giuseppe il sorteggio sarà lunedì prossimo, il 15 giugno. Il Consiglio di Istituto, a cui abbiamo scritto per chiedere attenzione su questa situazione, l’8 maggio ha deciso così. Siamo rimasti 31 (2 volontari che hanno cambiato orario e 1 trasferito). Per arrivare a una classe di 26 ragazzi ne estrarranno 5. E siamo giunti all’ultimo paradosso: il nostro Istituto non ha mai adottato criteri per formare graduatorie in questi casi. Siamo quindi tutti insieme, nella stessa condizione: ci sono genitori che rischiano di avere due figli nella stessa scuola con orari diversi, persone che abitano vicino alla scuola e che in tutti gli Istituti di Cuneo avrebbero la precedenza per motivi geografici.
 
Penalizzati per orario, numerosità di classi, mancanza di trasporto. Ci prepariamo così ad affrontare il prossimo complicato anno scolastico e quelli a venire. Sicuramente abbiamo imparato che il diritto dei nostri figli all’istruzione richiede più attenzione da parte dei genitori, che le problematiche si affrontano tutti insieme e non per piccoli gruppi, per trovare le soluzioni, sperando di fare meglio per il prossimo anno.

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