CUNEO - Se il Tenda è una chimera, la ferrovia è l’unica speranza?

Un ordine del giorno di Cuneo per i Beni Comuni e Cuneo Mia chiede alla giunta di impegnarsi per l’attivazione del tavolo tecnico sulla Cuneo-Nizza

Andrea Cascioli 15/03/2024 17:40

Il traforo stradale del Tenda, ormai lo sappiamo, non riaprirà fra tre mesi. Ce ne vorranno almeno sei, e potrebbero anche essere di più: magari non si arriverà a “festeggiare” il quarto anniversario della disastrosa tempesta Alex senza un collegamento con la Francia, ma di certo ci si arriverà a ridosso.
 
Resta la ferrovia, la Cuneo-Ventimiglia-Nizza. Che dovrebbe essere la “valvola di sfogo” naturale in un quadro del genere e che invece continua a vivacchiare come prima, se non peggio: giusto questa mattina il Ventimiglia-Cuneo ha fissato un nuovo “record”, accumulando 108 minuti di ritardo. “La mancanza di lungimiranza da parte della politica regionale nell’aumentare e implementare questo servizio fin dai primi momenti dell’interruzione stradale” dicono i consiglieri di Cuneo per i Beni Comuni e Cuneo Mia, ha creato “un danno enorme al territorio”.
 
Un ordine del giorno presentato dai due gruppi di opposizione verrà discusso nella prossima seduta del Consiglio comunale. Si chiede alla giunta di impegnarsi in particolare per l’attivazione di un tavolo tecnico che consenta di “arrivare al pieno utilizzo delle potenzialità della linea ferroviaria Torino-Cuneo-Ventimiglia-Nizza”. Ma anche di prendere in considerazione “un’eventuale richiesta di immediati risarcimenti al territorio in termine di investimenti da parte della Regione Piemonte e di Anas”. Se non riuscite a ridarci la strada, insomma, fate il possibile per la ferrovia.
 
I consiglieri ripercorrono la tragicomica vicenda del Tenda bis fin dall’avvio del cantiere gestito dalla società consortile Galleria di Tenda scarl, che in teoria doveva essere il 21 settembre 2013 e in realtà fu nel 2015. Subito dopo, uno stillicidio di quarantaquattro mesi di lavori a passo di lumaca e infine il sequestro, nel 2017. Si scoprì che, tanto per non farsi mancare nulla, cinque dipendenti della Grandi Lavori Fincosit - poi condannati - avevano rubato almeno 212 tonnellate di ferro, rivendendo anche i materiali di scavo e l’esplosivo. A maggio 2019 il subentro del consorzio Edilmaco di Torino, secondo classificato nella gara d’appalto, con l’indicazione di completare il raddoppio della galleria entro quattro anni e nove mesi, partendo dal 23% realizzato da Fincosit. Facile a dirsi: le perizie avevano constatato che i lavori precedenti non erano effettuati a regola d’arte e che fin dal 2016 la direzione era a conoscenza di rotture, anomalie e deformazioni. Nel contempo, Edilmaco congelava i lavori per i fondi non sicuri e per le troppe incertezze extra contratto e solo nel febbraio 2020 veniva siglato il nuovo contratto con l’Anas.
 
Una nuova sospensione del cantiere, protrattasi dall’ottobre 2020 al giugno 2021, sarebbe arrivata a seguito della tempesta Alex e degli enormi danni provocati. Per l’intera infrastruttura erano assegnati 76 milioni di euro in aggiunta ai 102 e mezzo già stanziati all’atto del subentro, ma i tempi di consegna rimanevano gli stessi: nuovo tunnel a fine anno 2023 e rifacimento della vecchia galleria entro fine 2025. Il resto è storia recente: i dubbi sempre più insistenti sul cronoprogramma e quelli - di parte francese - sull’effettiva presenza dei 160 operai menzionati da Anas a Limone, poi la richiesta di proroga a settembre 2024 da parte di Edilmaco, infine gli scambi di accuse tra enti locali e costruttori, con l’Anas presa in mezzo.
 
“Nonostante gli impegni del governo, - osservano i consiglieri di CBC e Cuneo Mia - le parole di onorevoli, senatori, consiglieri regionali, commissario e di quanto è stato richiesto da conferenza intergovernativa e comitato di monitoraggio la situazione rimane ancora nell'incertezza”. Di qui la conclusione: “Unica risorsa per i collegamenti che potrebbe sopperire in buona parte alle difficoltà create al commercio e al turismo e quindi all’economia delle due valli è la ferrovia”.

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