CUNEO - Semaforo rosso per l'area del Santa Croce, il nuovo ospedale di Cuneo va verso Confreria

Lo studio di pre-fattibilità dice Carle. Lunedì prossimo (salvo sorprese) il via libera della Commissione speciale. Nel mentre Moirano e Icardi pensano a come finanziare l'opera

Gli architetti Benedetto Camerana e Luigi Colombo

Samuele Mattio 22/12/2020 20:05

 
“Se me lo aveste chiesto prima ve lo avrei detto subito che era meglio farlo al Carle, anche gratis”. Il presidente della Fondazione Santa Croce Fulvio Moirano ha commentato con una battuta il risultato dello studio di pre-fattibilità sul nuovo ospedale di Cuneo presentato stasera in via Coppino di fronte al governatore del Piemonte Alberto Cirio, all’assessore regionale alla Sanità Luigi Icardi e al sindaco di Cuneo Federico Borgna.
 
Quella che, secondo alcuni, era la verità di La Palice è venuta fuori con veemenza grazie al lavoro svolto dall’equipe di architetti capitanata dal professionista piemontese Benedetto Camerana: Carle batte Santa Croce 18 a 1. Se fosse una partita di calcio racconteremmo di un’umiliazione, ma trattandosi della scelta del luogo dove sorgerà, per dirla con il sindaco Borgna “l’ospedale dei prossimi 70 anni”, non è il caso di essere così drastici. Al netto dell’educata polemica del direttore dell’Aso Corrado Bedogni - “Siamo stati gli unici al mondo a fare uno studio di pre-fattibilità” ha detto il dirigente con ironia -, alla quale Borgna ha risposto indirettamente parlando della “necessità di creare consenso intorno all’opera”, la presentazione è stata un lungo elenco di ragioni per cui il sito di Confreria è l’unica scelta possibile tra le due prospettate fino ad oggi.
 
L’unico vantaggio individuato dagli architetti in favore del Santa Croce è stato l’accessibilità cittadina, mentre tutti gli altri 18 punti, rappresentati graficamente con la modalità del semaforo verde/rosso, sono andati appannaggio del Carle: superficie dell’area, libertà compositiva, ampliabilità, eventuali interferenze del cantiere, complessità realizzativa, inserimento ambientale e così via.
 
Se costruito in centro città il nuovo nosocomio sarebbe l’edificio più alto della città, un ‘ecomostro’ più grande del PUF che l’amministrazione Borgna sogna di vedere abbattuto. A far propendere per Confreria è anche la convenienza economica, costruire nell’Oltrestura con una “soluzione orizzontale” significa risparmiare circa 14 milioni di euro (207 milioni al Carle contro i 221 del Santa Croce). Da non trascurare l’aspetto della compatibilità dei cantieri con la prosecuzione dell’attività ospedaliera, ritenuta “ai limiti dell’impossibile” sulla struttura sull’altipiano. A favore dell’ospedale in frazione anche la tempistica, 11 anni contro 14, “ma contiamo di accorciarli scegliendo modalità di finanziamento adeguate”, ha commentato Moirano. L’intenzione emersa dalle parole di Icardi è quella di seguire la strada del partenariato pubblico-privato, senza tralasciare le possibilità offerte dai fondi Governativi e dai fondi Inail, sui quali il Piemonte dovrebbe essere in vantaggio rispetto ad altre regioni. “L’ospedale di Cuneo e quello di Alessandria sono i due HUB che abbiamo messo come prioritari nel piano sanitario”, ha ribadito il capataz della Sanità piemontese. “La Regione farà la sua parte” gli ha fatto eco il presidente Cirio, ricordando le scelte sbagliate fatte in passato, “da destra e da sinistra”, in materia di edilizia ospedaliera.
 
Nell’occasione è stato anche abbozzato quello che sarà un tema centrale nel dibattito cittadino dei prossimi anni, vale a dire il destino dell’area dell’attuale Santa Croce. L’architetto Luigi Colombo si è portato avanti, dando per scontata la scelta finora soltanto prospettata da Moirano: quella di abbatterlo. “Avere 39 mila metri quadri nel centro della città è un’occasione irripetibile - ha detto il professionista milanese che ha curato lo studio con Camerana e la collega Elena Airaldi - Si tratta di un’area che ha grande valore e che potrebbe anche servire a finanziare il nuovo ospedale”.
 
Ora la scelta definitiva spetta al Comune di Cuneo, ma a questo punto si tratta di una formalità. Difficile che la Commissione speciale presieduta da Luca Pellegrino, già convocata per lunedì prossimo (28 dicembre), decida di votare contro un passaggio scontato, rallentando ulteriormente un percorso che già fin qui è andato avanti a passo di bradipo. Intanto lcardi, dando per scontato l’ok dell’assemblea cittadina, ha deciso di accelerare i tempi dando l’incarico al direttore dell’Asl CN1 Salvatore Brugaletta di convocare la Conferenza dei sindaci per sentire gli umori dell’hinterland cuneese: “Poi possiamo partire”. La Fondazione Nuovo Ospedale è già al lavoro per raccogliere i fondi per la progettazione.

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