CUNEO - Sessant’anni di Cassa Edile a Cuneo: premi per oltre 110mila euro nel 2023

L’ultimo bilancio si è chiuso con un avanzo di 320mila euro. Il comparto nutre grandi attese sul Pnrr: “I problemi peggiori? Accesso al credito e carenza di giovani”

Andrea Cascioli 13/05/2023 16:01

Si è tenuto nel Complesso Monumentale di San Francesco a Cuneo l’evento celebrativo per i sessant’anni della Cassa Edile della provincia di Cuneo. Momento clou dell’appuntamento è stato la tradizionale consegna dei Premi di Fedeltà 2023. Per l’occasione 29 lavoratori sono stati insigniti di una targa e di un assegno di 1.500 euro per i loro 30 anni di lavoro nel settore edile, mentre altri 35 hanno ricevuto un attestato e un assegno di 1.000 euro per i loro 25 anni nel comparto. In via del tutto eccezionale, in occasione proprio dei 60 anni dell’ente, altri due lavoratori sono stati premiati, sempre con una targa, per i 40 anni d’attività. Entro fine maggio, inoltre, saranno distribuiti anche 101 sussidi di studio, per un valore totale di circa 32mila euro, ai figli meritevoli degli addetti, frequentanti università e scuole secondarie di I e II grado. In tutto, dalla Cassa Edile della provincia di Cuneo sono stati elargiti nel 2023 premi e sussidi per oltre 110mila euro.
 
La cerimonia è stata l’occasione per un’analisi sullo stato di salute del comparto. La Cassa Edile, ha ricordato il presidente Luca Barberis, chiude con 320mila euro di avanzo l’ultimo bilancio, in crescita rispetto al precedente: segnali positivi anche per l’anno in corso, nonostante l’atteso calo del mercato immobiliare che dovrebbe essere compensato dall’avvio dei cantieri del Pnrr. Nel tempo, si fa notare “il contributo di Cassa Edile è sempre cresciuto, a parte gli anni recenti di grande crisi dal 2011”. A livello nazionale gli addetti sono cresciuti del 12% nell’ultimo anno: resta molto frammentato il quadro delle imprese, che in media impiegano 3,86 dipendenti. Il 23% dei lavoratori sono stranieri e solo il 19% giovani. Tra le principali criticità evidenziate il caro materie prime, le problematiche di approvvigionamento e la guerra russo-ucraina, ma soprattutto la questione del credito: “È stato fatto troppo poco sull’accesso al credito, che è sempre più difficile” il monito del presidente.
 
“Questo settore non è più attrattivo per i giovani, bisognerebbe tornare a stimolare l’interesse a livello nazionale” ha aggiunto Barberis. Un tema, quest’ultimo, che preoccupa i vertici delle organizzazioni di categoria e sindacati, intervenuti nella tavola rotonda organizzata nell’ambito dell’evento: protagonisti del confronto Dario Firsech (presidente CNCE - Commissione Nazionale paritetica Casse Edili), Stefano Crestini (presidente Anaepa Confartigianato Edilizia), Cristina Raghitta (segretaria nazionale Filca Cisl), Antonio Di Franco (segretario nazionale Fillea Cgil), Francesco Sannino (segretario nazionale relazioni sindacali Feneal Uil) e Elena Lovera (presidente nazionale Formedil). Le conclusioni sono state affidate al vicepresidente Vincenzo Battaglia e al presidente della categoria Edilizia Confartigianato Imprese Cuneo Giuseppe Trossarello: “Abbiamo festeggiato i 60 anni di storia della Cassa Edile ripercorrendo i suoi primi passi verso il welfare - ha detto Battaglia -. Era già chiara allora la missione difficile che avrebbe dovuto portare avanti negli anni l’ente nei confronti dei lavoratori e la missione di allora è quella di oggi: dal contributo paritetico costruire tramite i contratti provinciali e nazionali prestazioni che ad oggi non vengono coperte dal servizio sanitario; incentivare e rafforzare l’istruzione e tutelare le fasce più deboli. È un sistema che regala gioia e amarezze, ma ha sempre saputo dare in tutti questi anni, in un comparto frammentato come l’edilizia, la stabilità ai propri lavoratori. Basta pensare agli anni della crisi del settore e poi al periodo della pandemia. Assicurando stabilità e aiuti, non abbiamo lasciato solo nessuno”.
 
“Il 60° compleanno della Cassa Edile - ha aggiunto Trossarello - è stato occasione per ripercorrere la storia degli strumenti al servizio del capitale umano e familiare del nostro territorio. Seguendo le esigenze di imprese e operatori, abbiamo presidiato negli anni la legalità e garantito un’adeguata formazione ai lavoratori. Ecco perché non va scordata l’importanza che ha la scuola edile all’interno del sistema bilaterale: la formazione sarà una questione centrale per permettere alla filiera edile di sostenere in maniera adeguata la forte domanda di rinnovamento del patrimonio edilizio. L’obiettivo sarà quello di mettere a punto la migliore strategia possibile per sviluppare nuove competenze nel nostro settore”.

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