CUNEO - Si chiude con un bilancio positivo la stagione della neve: "Non vedevamo così tanta gente dal pre pandemia"

A fare il punto è Roberto Gosso, presidente di Cuneo Neve: "Ottima risposta dagli appassionati". Sul tema della carenza idrica: "Le nostre stazioni non sprecano acqua"

Roberto Gosso

Micol Maccario 30/03/2023 14:43

La primavera è ufficialmente arrivata e le rigide giornate invernali hanno lasciato il posto alle primule, ai pic-nic all’aperto e alle passeggiate domenicali nei parchi. Con l’innalzamento delle temperature si saluta per quest’anno la stagione sciistica, anche se alcune piste cercano di rimanere aperte fino a Pasqua. Dopo le stagioni negative causate dalla pandemia da Covid-19, quest’anno il turismo invernale nelle vallate cuneesi è ripartito. L’inizio era stato promettente: dall’8 dicembre all’8 gennaio nelle stazioni sciistiche legate a Cuneo Neve erano stati registrati oltre 210 mila primi ingressi. Il risultato è stato poi confermato nel corso della stagione, che si è dimostrata un ottimo ritorno alle piste grazie anche a un piano di investimenti da parte della Regione Piemonte. Nel 2017, infatti, la Regione aveva investito 15,5 milioni di euro. A questi se ne sono poi aggiunti ancora 2,6 nel 2021 per ammodernare e potenziare gli impianti di risalita, creare invasi e sistemi per l’innevamento programmato, al fine di potenziare e rivitalizzare il turismo montano.
 
Il bilancio della stagione sciistica invernale, in generale, è positivo. “Come arco alpino abbiamo avuto la fortuna di avere sempre la neve”, dice Roberto Gosso, presidente di Cuneo Neve: “Le nostre stazioni sono rimaste aperte quasi con continuità. Questo ha fatto sì che il 2022-2023 sia stato un inverno buono per tutte le società”. Certo, alcune difficoltà ci sono state, in particolare considerando l’aumento del costo dell’energia: “Ci siamo organizzati in modo da adottare accorgimenti nei consumi e negli orari, ad esempio qualcuno ha tenuto aperto sette ore al posto di otto. A Entracque chiudevamo alle 16 per risparmiare sul costo dell’energia”, aggiunge Gosso.   
   
Tornando il caldo torna anche il tema della mancanza di acqua, un discorso ovviamente connesso alla stagione particolarmente secca che abbiamo attraversato e soprattutto in previsione di un’estate tutt’altro che piovosa. “In realtà le nostre stazioni non sprecano acqua - spiega il presidente di Cuneo Neve -. Non utilizziamo acqua potabile e in più quella che usiamo viene trasformata, la prendiamo e la ridiamo alla terra. Non c’è depauperamento della situazione idrica”. 
   
Parlando di sci in questa stagione si è parlato molto del futuro dello sci, discorso connesso in particolare al cambiamento climatico. A livello di precipitazioni i dati Arpa segnalano che il mese di febbraio 2023 ha registrato precipitazioni molto al di sotto della norma climatica 1991-2020, con un deficit che ha toccato l’80%. Fanno eccezione le zone alpine occidentali, dove le nevicate di fine mese hanno contenuto il deficit intorno al 40%. Le nevicate di febbraio e marzo hanno in parte ristabilito le condizioni di normalità, facendo tornare il manto nevoso più in linea con i valori medi del periodo. Sono comunque rimaste zone con un innevamento deficitario, in particolare dalle Alpi Graie fino alle Alpi Lepontine.
 
Al contrario, Gosso sostiene che, guardando i dati delle centraline di rilevamento a Entracque, sia stato uno degli anni più nevosi degli ultimi tempi: “Quella che abbiamo avuto è tutta neve naturale. I nostri territori sono stati coperti dalla neve dal 20 dicembre fino alla seconda domenica di marzo. Certo, abbiamo preso alcuni accorgimenti. Ad esempio, siamo stati attenti con le battiture e questo ci ha permesso di garantire un servizio di un certo livello”.
 
Per quanto riguarda l’afflusso, “fino a poco tempo fa c’è stata un’ottima risposta dagli appassionati della montagna. Adesso, come sempre in questo periodo, inizia a fare caldo e quindi la presenza viene meno”, dice Gosso. “A livello di presenze non vedevamo così tanta gente da prima dell’avvento del Covid”, aggiunge. Positivo anche il riscontro delle scuole di sci, “che hanno lavorato molto bene. I bambini vogliono tornare a sciare”. Positiva anche la risposta relativa allo sci di fondo. 
 
Le stazioni più piccole hanno concluso la loro stagione, ma quelle più grandi, come Limone e Prato Nevoso, cercheranno di andare avanti ancora un po’: “Coloro che frequentano le stazioni più piccole sono in particolare Cuneesi. Adesso l’afflusso dei Cuneesi non c’è più. Invece, ad esempio il Mondolè lavora molto con gli inglesi. Loro sono ancora aperti perché continuano ad arrivare turisti”. Ci sono poi ancora le stazioni più in quota, come quella del Monviso, che ha ancora movimento adesso perché si possono fare le ciaspolate. 
 
In generale, “il bilancio finale della stagione è sicuramente positivo, di ritorno, di felicità nel vedere che la gente ha voglia di frequentare le nostre piste”, ha concluso Gosso.
 

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