CUNEO - Si è costituito in Provincia un nuovo gruppo di monitoraggio per il Tenda bis

Tra le prime richieste che verranno avanzate ad Anas il doppio senso di marcia del nuovo tunnel durante i lavori in quello storico. Esclusa l'ipotesi del traforo "basso"

Andrea Dalmasso 03/08/2023 12:39

Si è formalmente costituito stamattina, giovedì 3 agosto, durante una riunione convocata presso il palazzo della Provincia a Cuneo, un nuovo gruppo di monitoraggio sui lavori del Tenda bis. Ne fanno parte la Regione Piemonte, la Provincia, la Camera di Commercio, i Comuni di Cuneo e Borgo San Dalmazzo, quelli della valle Vermenagna e l’Unione Montana. Erano presenti alla riunione di stamattina tutti i rappresentanti degli enti interessati, compresi i presidenti di Regione e Provincia Alberto Cirio e Luca Robaldo e i consiglieri regionali della Granda, oltre alla viceprefetto Marinella Rancurello.
 
"Qualsiasi battaglia questo territorio ha dovuto fare, e ne ha dovute fare tante, l’ha affrontata sempre in maniera compatta, facendo squadra. Con l’istituzione di questo gruppo il territorio parla con una voce sola: abbiamo tutti la stessa maglia, senza distinzioni di colore politico”, ha commentato Cirio al termine dell’incontro.
 
Tramite questo organismo, che ha avuto anche la condivisione del Ministero delle Infrastrutture, avremo la possibilità di svolgere un ruolo propositivo nei confronti soprattutto di Anas. Vogliamo cambiare il meccanismo: pensiamo che i territori non debbano solo essere informati a cose fatte, ma debbano essere coinvolti prima”, ha spiegato il presidente della Regione.
 
Durante il vertice odierno sono stati concordati alcuni contenuti da proporre per la prossima Conferenza Intergovernativa Italia-Francia, in programma il 29 settembre, cui prenderanno parte anche i Sindaci del territorio. Entro la fine di agosto, in un nuovo incontro, verrà redatto un documento da presentare ad Anas in un confronto appositamente richiesto (da convocare prima della CIG). Due le richieste specifiche annunciate da Cirio: “Innanzitutto chiederemo chiarimenti sulla possibilità di rendere il tunnel transitabile con safety car già a dicembre del 2023. In base alle informazioni che oggi abbiamo rischia di essere un palliativo che crea più problemi di quelli che risolve, peraltro, da quanto ci risulta, comportando un ritardo di due mesi sul completamento del traforo. O ci viene dimostrato che questa soluzione ha un reale impatto positivo oppure forse è meglio anticipare ad aprile la conclusione dei lavori rinunciando a questo meccanismo tampone”. 
 
Il secondo tema riguarda la possibilità, una volta consegnata la nuova canna, di prevedere un utilizzo a doppio senso, nell’attesa che quello storico venga ristrutturato: il gruppo di monitoraggio chiederà ad Anas di valutare la fattibilità di questa ipotesi. Per questa soluzione, però, potrebbe servire una deroga, in quanto una norma in materia di sicurezza per le gallerie prevede che i trafori alpini di nuova costruzione lunghi più di 500 metri siano realizzati a doppia canna.
 
Durante la riunione odierna è stata esclusa la proposta, circolata nelle scorse settimane, di rivalutare il progetto di un tunnel “basso”,  all’altezza di Panice Soprana, rinunciando al rifacimento della galleria storica: “Si va avanti con il quadro progettuale approvato e finanziato, ridiscutere tutto sarebbe un rischio troppo alto”, ha detto Cirio, che ha anche garantito la disponibilità delle risorse economiche necessarie per il completamento dell'opera. Esclusa dal dibattito anche la possibilità di prevedere un pedaggio per il transito nel tunnel, altra ipotesi paventata a più riprese negli anni.
 
“I progetti sono in capo ad Anas, noi arriviamo sempre dopo, ci viene raccontato quel che si dice durante le CIG. Il tentativo odierno è di essere più propositivi e di avere la possibilità di far sentire la nostra voce nelle sedi giuste”, ha commentato in chiusura la sindaca di Cuneo Patrizia Manassero.
 

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