CUNEO - “Solo una strada a Ronchi per il sindaco Mario Delpozzo”

Giancarlo Boselli (Indipendenti) commenta le intitolazioni approvate dalla giunta di Cuneo: “Piazzale Rita Levi Montalcini non farà dimenticare la Tettoia Vinaj”

in foto: Mario Delpozzo all'atto della firma del gemellaggio con Nizza

Andrea Cascioli 31/07/2025 08:35

Fu il “sindaco della ricostruzione”, dal 1951 al 1965, in una Cuneo che si lasciava alle spalle i disastri della guerra ed entrava nella fase, impetuosa e anche discutibile sul piano architettonico, del boom economico. A Mario Delpozzo, partigiano in valle Pesio e professore di scuola superiore, si deve un impulso fondamentale sul piano dell’educazione: fu lui a far riaprire il liceo scientifico di cui sarà anche preside incaricato, a volere l’istituzione dell’Itis che oggi porta il suo nome, del liceo artistico e del linguistico. Sempre al suo lungo mandato si deve il gemellaggio con Nizza (di cui si è celebrato il sessantesimo anniversario lo scorso anno) e quello, meno noto, con la contrada senese della Selva. “Le sembra opportuno dedicare ad uno dei suoi grandi predecessori, il sindaco Delpozzo, una strada di frazione Ronchi?” chiede Giancarlo Boselli, capogruppo degli Indipendenti in Consiglio comunale, rivolgendosi alla sindaca Patrizia Manassero per commentare le scelte della commissione toponomastica appena approvate dalla giunta. Un’infornata di dediche al femminile tra cui spicca come unica significativa eccezione, appunto, il riconoscimento a Delpozzo. Il “pezzo forte” è la nuova denominazione dell’ex Foro Boario, che verrà dedicato alla scienziata premio Nobel Rita Levi Montalcini: “Non farà dimenticare le incredibili vicende di Tettoia Vinaj ed ex Caserma Cantore. - commenta Boselli - Né il piazzale del Movicentro diventando piazza 3 ottobre 2013 farà dimenticare che il sottopasso resta sempre chiuso, la velostazione è un deserto dei tartari e la stazione un disastro. Come molte altre intitolazioni non faranno dimenticare la carenza ormai gravissima da molti anni di manutenzioni inutilmente attese e un appalto da 12 milioni di euro sotto osservazione delle autorità competenti”. Il tema è di metodo, non di merito: “Vero che la competenza strettamente tecnica della questione è della commissione toponomastica - concede l’esponente dell’opposizione - ma su una cosa così rilevante sarebbe stato bello condividere in Consiglio Comunale. La linea della prima cittadina è ormai di portare il meno possibile, ogni sorta di questione, nell’assemblea cittadina e nelle commissioni. Solo ciò che è strettamente necessario anche per evitare che le divisioni nella maggioranza esplodano”

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