CUNEO - SOS, al S. Croce la seconda fase dello studio

Al via all’ospedale di Cuneo la seconda fase del progetto che scopre i tumori al polmone attraverso immagini volumetriche. Tra le persone operate c’è la signora Luisa di Fossano che ha raccontato alle telecamere la sua esperienza.

Giulio Melloni
Giandomenico Genta
Maurizio Grosso
Stephane Chauvie

06/07/2017 17:26

L’11% di tutte le diagnosi di tumore sono neoplasie polmonari e il fumo di sigaretta è la più importante causa di morte evitabile nella nostra società. Riparte mettendo al centro i dati dell’associazione italiana registri tumori e dell’Organizzazione mondiale della sanità la seconda fase del progetto SOS. La prima, terminata nel 2012 nell’Azienda ospedaliera Santa Croce e Carle di Cuneo, aveva coinvolto 1.843 volontari che avevano partecipato a un programma di diagnosi precoce attraverso la “tomosintesi digitale”. “Un sistema - come ricorda Maurizio Grosso direttore della Radiologia e del dipartimento interaziendale dei Servizi - che permette di ricostruire immagini volumetriche limitando l’esposizione alle radiazioni e abbattendo i costi”.
I risultati erano stati: 18 neoplasie polmonari scoperte, di cui 12 in stadio iniziale (7 sottoposte a interventi chirurgici con tecniche mini-invasive). Giulio Melloni da un anno è a capo della Chirurgia toracica del S. Croce: “Questo nuovo protocollo si integra con quello che riguarda l’asportazione chirurgica di noduli polmonari di piccole dimensioni in sala ibrida, dove è possibile eseguire l’intervento – per la presenza in sala della TAC – con tecnica mini-invasiva.”
Ora, grazie al finanziamento della Fondazione CRC che con il “Bando Ricerca 2015” ha coperto completamente le spese, il progetto SOS potrà proseguire. Giandomenico Genta, presidente della Fondazione: “Manteniamo alta l‘attenzione a settori come assistenza, sviluppo e conoscenza. Le fragilità sono ancora molte ed è nostro compito farvi fronte. Auspichiamo ulteriori forme di collaborazione con Asl e azienda ospedaliera”.
Secondo le stime, un uomo ha l’11% di probabilità (una donna il 2,7%) di ammalarsi di tumore. I tassi di mortalità sono del 10% per l’uno e del 2% per l’altra; l’80% dei decessi son causati dal tabacco.
 
Attraverso la tomosintesi digitale, è possibile ottenere una buona immagine del torace del paziente, per diagnosi che i sistemi tradizionali non permetterebbero, riducendo le radiazioni: la dose che il paziente riceve durante l’esame è pari a un ventesimo di quella alla quale la popolazione italiana è esposta, ogni anno, per le radiazioni naturali dal terreno e dall’atmosfera.
Inoltre la Tomosintesi è di facile e rapida esecuzione e non richiede l’utilizzo di mezzi di contrasto.
 
Stephane Chauvie, fisico sanitario: “Con l’apparecchiatura che ci è stata donata ci siamo confrontati con giganti nel contesto internazionale. Lo studio ha portato ottimi risultati anche per la partecipazione di tutte le strutture coinvolte nel percorso. A metà luglio inizierà la fase 2.”  
Inizialmente, la seconda fase del progetto sarà rivolta ai volontari che avevano già partecipato alla prima parte e che possono prenotarsi contattando l’ospedale ai numeri 0171.616746 (mercoledì 17-20 e sabato 8-13).
Anche l’Asl, con l’attivazione della rete dei medici di medicina generale, può svolgere un suolo di supporto fondamentale.

c.s.

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