CUNEO - Stagionali, Coldiretti: "-32% di lavoratori extra UE nella Granda, burocrazia più dannosa del maltempo"

"Prima i ritardi e i blackout informatici, poi il taglio delle quote assegnate alla Granda: mannaia della burocrazia sulla frutticoltura cuneese"

19/07/2022 09:02

Non c’è pace per gli imprenditori agricoli cuneesi, alle prese con le lungaggini e gli ostacoli della burocrazia che non solo ha rallentato pesantemente il rilascio dei nulla osta necessari all’ingresso in Provincia di Cuneo dei braccianti extracomunitari ammessi sei mesi fa con il Decreto Flussi 2021, ma che ora taglia anche i numeri dei lavoratori stagionali autorizzati all’ingresso. È quanto denuncia Coldiretti Cuneo alla notizia della riassegnazione delle quote da parte del Ministero del Lavoro, che ha portato ad una riduzione del 32% delle quote assegnate alla nostra Provincia, passate da 1450 a 981, pur in presenza di un numero ben superiore di istanze, peraltro provenienti in netta maggioranza dalle Associazioni di categoria, che resteranno per questo inammissibili.
 
Prima la mancata gestione delle pratiche relative alle domande di stagionali presentate a febbraio – spiega Coldiretti Cuneo – poi il blackout della piattaforma informatica utilizzata per gestire il rilascio dei nulla osta all’ingresso degli stagionali, ripristinata dopo oltre un mese, infine il taglio delle quote che, tenendo conto solo delle istanze provenienti dai privati, vede revocate 469 quote che avrebbero potuto essere utilizzate per le più di 300 istanze provenienti dalle Associazioni di categoria divenute così inammissibili. Cancellare nel pieno delle raccolte estive 469 quote di ingressi penalizza irrimediabilmente la nostra agricoltura, in particolare il distretto frutticolo saluzzese.
 
“Oltre al danno la beffa” lamenta il Presidente di Coldiretti Cuneo Enrico Nada: “Si prospettava una buona annata per la frutticoltura cuneese, nonostante i danni da siccità e le difficoltà economiche conseguenti alla situazione internazionale, non essendosi verificate gelate né, finora, grandinate su larga scala; invece le imprese agricole sono costrette a fare i conti con una mancanza ormai strutturale di manodopera stagionale extracomunitaria qualificata a causa di ritardi e impedimenti burocratici. Un danno ancor maggiore, perché se contro il gelo e le altre calamità atmosferiche ci si può assicurare, contro la mala burocrazia non esiste rimedio”.
 
“Un paradosso inaccettabile che rischia di mandare in fumo l’annata – aggiunge Fabiano Porcu, Direttore di Coldiretti Cuneo – con conseguenze gravissime per un settore chiave dell’economia cuneese, perché nelle nostre campagne, nonostante la crescita di interesse tra gli italiani, resta fondamentale il contributo dei lavoratori stranieri al successo dell’agroalimentare Made in Cuneo nel mondo, dalla frutticoltura all’orticoltura fino alla viticoltura”.
 
“Il meccanismo dei flussi – conclude Nada – necessita di un’urgente revisione anche in vista del varo del Decreto Flussi 2022, per scongiurare che si ripetano situazioni disastrose come quella che gli agricoltori cuneesi vivono sulla loro pelle da mesi”.
 
Intanto, per venire incontro alle aziende agricole che hanno necessità di lavoratori nell’immediato, è attiva la piattaforma online di Coldiretti “Job In Country”, raggiungibile dal sito web www.coldiretti.it, che offre ad imprese agricole e aspiranti lavoratori un luogo di incontro, prima virtuale e poi sul campo.
 

c.s.

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