CUNEO - Stamane il presidio dei lavoratori 'Rekeep' davanti ai cancelli della Michelin

L'adesione allo sciopero intorno al 70%. I sindacati: "L'azienda non ha mantenuto quel che aveva promesso"

s.m. 03/12/2021 11:30

Stamattina, venerdì 3 dicembre le sigle sindacali hanno indetto uno sciopero per i lavoratori ‘Rekeep’ impiegati alla Michelin di Cuneo. La ex Manutencoop facility Management conta un totale di migliaia lavoratori, di cui 280 sono impiegati presso lo stabilimento dei Ronchi nel settore logistica, pulizie civili-industriali e metalmeccanico. I sindacati hanno comunicato un’adesione intorno al 70%. Davanti ai cancelli il presidio di Cisl, Uil e Cgil, nonostante quest’ultima avesse motivazioni diverse rispetto alle altre due. 
 
Fabio Bove, segretario della Uiltucs spiega: “Manifestiamo contro il mancato rispetto del contratto integrativo che abbiamo sottoscritto con la Rekeep nel mese di dicembre. Questo prevedeva, oltre a incentivi economici importanti per i lavoratori, alcuni punti sull’organizzazione del lavoro. Su questo l’azienda non ha mantenuto ciò che aveva promesso. Per noi un patto scritto è importante e va rispettato. Scioperiamo per questo e perché ci sono frequenti errori sui cedolini paga. Inoltre avevamo discusso di un premio di risultato che avrebbe portato un incentivo economico ai dipendenti. Dopo un anno l’azienda ha detto che per il lavoratori non c’è niente, nonostante gli stipendi siano molto bassi”.
 
“Siamo soddisfatti perché l’affluenza è stata superiore al 70% - afferma Antonino Aloisio, rappresentante della Fisascat Cisl -. Le motivazioni dello sciopero sono state ben comprese dai lavoratori. Il sentito su queste tematiche è molto alto”.
 
“Siamo qui insieme alle lavoratrici e ai lavoratori perché i tavoli di trattative su temi come le buste paga, sicurezza sul lavoro e premi incentivanti si procrastinano da oltre un anno - asserisce Ivan Infante, segretario Filcams-Cgil -. I lavoratori sono stanchi di errori sulle buste paga, abbiamo bisogno di trovare una soluzione sui rappresentanti per la sicurezza e trovare un accordo sui premi di produzione, questo è un lavoro molto duro. Siamo contenti che i dipendenti dell’appalto stiano esprimendo il loro dissenso, vogliamo dare una risposta a questi uomini e queste donne, è il nostro obiettivo”.

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