CUNEO - Su CRC torna l’ombra della “Superfondazione”: “Cuneo dica no”

Beppe Lauria di Indipendenza! riporta in Consiglio comunale il tema della possibile fusione tra le fondazioni. Ma almeno nella Granda nessuno la vuole

Andrea Cascioli 22/04/2024 17:15

Siamo all’ultimo giro di valzer nelle stanze di palazzo Vitale, prima della designazione del presidente e del consiglio di amministrazione che guideranno Fondazione CRC nel prossimo quadriennio. Sul primo, ormai, i dubbi si sono dissipati: forte del sostegno di Cirio e Robaldo, di tutti i comuni coinvolti nelle designazioni (meno il capoluogo) e di buona parte delle associazioni di categoria, Mauro Gola marcia a tappe forzate verso lo scranno più alto di via Roma 17.
 
Cuneo china il capo e prende atto che la candidatura “di casa”, quella di Federico Borgna, è naufragata di fronte alla superiore potenza di fuoco dell’ex presidente di Confindustria e Camera di Commercio. Ora c’è da salvare il salvabile e portare a casa due nomine (su sei, presidente escluso) in consiglio di amministrazione. In quella che potrebbe essere una partita interna alla componente centrista della maggioranza cuneese, non è escluso che l’ex sindaco venga sacrificato ancora una volta, a vantaggio del deus ex machina della lista Centro per Cuneo Beppe Delfino. Vedremo.
 
Nel frattempo, lo spettro della “Superfondazione” torna ad agitare i sonni della politica. Se n’era già parlato un anno e mezzo fa, quando il non ancora presidente di Fondazione CRT Fabrizio Palenzona aveva lanciato il (grosso) sasso nello stagno, ipotizzando la fusione delle due fondazioni bancarie torinesi - per capirsi: CRT è la terza tra le 86 fondazioni italiane come patrimonio, Compagnia di San Paolo la terza. A queste, mormorava qualcuno, si sarebbe potuta aggiungere la settima, ovvero Fondazione CRC. Va detto che nessuno ne ha mai parlato in pubblico se non per prendere le distanze da questo progetto: lo aveva fatto la sindaca di Cuneo Patrizia Manassero lo scorso anno (rispondendo a un’interpellanza di Giancarlo Boselli) e di nuovo adesso parlando delle designazioni, lo ha fatto Luca Robaldo, l’hanno ribadito ancora Manassero e Robaldo - con gli altri sindaci designanti - nel loro “manifesto programmatico” a febbraio.
 
Ora a rimettere il tema al centro dell’attenzione è Beppe Lauria (Indipendenza!), anche lui concorde sulla linea del no: ritenendo che “la nostra Fondazione non possa snaturare la propria natura di ‘fondazione di territorio’, né tantomeno possa smetter di esser volano esclusivo di un territorio che nel tempo ha già pesantemente pagato per classi politiche inefficienti, se non addirittura incapaci”. Il consigliere della destra sociale chiede ai colleghi di impegnare la sindaca a far giungere ai rappresentanti in Fondazione (i consiglieri nominati sono il già menzionato Borgna e Luisella Cavallo) e tutta la governance dell’ente “la ferma opposizione del nostro Comune alla vociferata intenzione di voler contribuire con il patrimonio della Fondazione CRC alla nascita di una nuova Superfondazione”.
 
Se ne discuterà in un ordine del giorno, nella prossima seduta del Consiglio comunale.

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