CUNEO - Taxi, dall’assessore regionale Ricca sostegno alle richieste su tasse e Inps

Le organizzazioni di categoria chiedono il riconoscimento di contributi figurativi per il 2020: ‘Posticipare le scadenze non sarà sufficiente’

Redazione 07/05/2020 17:02

 
I tassisti in affanno chiedono di riconoscere contributi Inps figurativi per l’anno 2020, calcolati a fini pensionistici, e di posticipare di almeno un anno, rateizzandoli, i pagamenti delle dichiarazioni dei redditi.
 
“La Regione Piemonte - ha affermato l’assessore regionale Fabrizio Ricca - si mette al loro fianco nel chiedere al governo che queste idee di buon senso siamo accolte. Dobbiamo supportare le richieste dei lavoratori del territorio per fare in modo che sopravvivano alla crisi dovuta al coronavirus. Il governo ascolti le loro richieste e le accolga!”.
 
Nel comunicato inviato alla Regione dalle organizzazioni di categoria si parla di uno stato economico disastroso per le migliaia di aziende operanti sul territorio. In prossimità delle scadenze contributive Inps e della dichiarazione dei redditi, sostengono i rappresentanti dei tassisti, queste aziende saranno impossibilitate ad adempiere ai pagamenti: “Riteniamo inoltre che il solo posticipare le scadenze non possa essere sufficiente: porterebbe al fallimento migliaia di lavoratori e le loro famiglie costringendoli alla chiusura delle attività”.
 
La proposta è quindi quella di riconoscere contributi figurativi per l'anno 2020, calcolandoli comunque ai fini pensionistici. Circa la dichiarazione dei redditi, sindacati e associazioni professionali chiedono che venga svincolata da qualsiasi parametro storico e che il pagamento sia dei saldi che degli acconti delle imposte vadano quantomeno posticipati di un anno e rateizzati a lungo termine.
 
“Chiediamo che la Regione supporti questa nostra richiesta, - concludono i proponenti - facendosi portavoce verso il governo nazionale e verso l'istituto di Previdenza Sociale, affinché la nostra categoria di lavoratori e contribuenti possa continuare a esistere e a espletare il servizio pubblico non di linea”.

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