LIMONE PIEMONTE - Tenda bis: imminente la ripresa degli scavi, ma non ci sono garanzie per i lavoratori Glf

Nessuna certezza di riassunzione per chi perse il lavoro dopo lo scandalo di due anni fa. Il 19 giugno incontro tra Edilmaco e sindacati

a.d. 06/06/2019 15:44

A più di due anni dal sequestro del cantiere di Limone Piemonte, dovrebbe essere finalmente arrivato il momento della ripresa dei lavori, dopo il “passaggio di consegne” tra Grandi Lavori Fincosit, cui è stato revocato l'appalto, e Edilmaco, il consorzio torinese che subentrerà portando a termine l'opera.
 
In queste settimane Edilmaco, dopo aver affittato i locali per allestire gli uffici presso il cantiere, starebbe lavorando per acquisire mezzi e attrezzature della Glf ancora fermi a Limone Piemonte, per dare avvio ai lavori nel più breve tempo possibile: l'obiettivo è arrivare a regime nel mese di settembre, i tempi di completamento dell'opera sono stimati in 4 anni e 9 mesi. Il cantiere dovrebbe impegnare complessivamente circa 150 addetti.
 
Tra di loro, potrebbero esserci anche alcuni dei lavoratori della Grandi Lavori Fincosit che persero il posto nei mesi successivi al sequestro e che sono tutt'ora disoccupati. Di garanzie sul loro futuro, però, ad oggi non ce ne sono. Lo spiega Vincenzo Battaglia, segretario provinciale Filca Cisl: “ La garanzia che chi ha perso il lavoro dopo la revoca dell'appalto alla Glf sarà riassunto non ci può essere, anche perchè chiaramente Edilmaco darà la precedenza ai suoi lavoratori. C'era però un impegno di massima preso dall'azienda: qualora le venissero a mancare determinate qualifiche e maestranze all'interno dei propri organici, avrebbero attinto ai lavoratori della Fincosit”. 
 
Se ne parlerà più approfonditamente tra meno di due settimane, in un incontro tra sindacati e azienda inizialmente programmato per il 18 giugno e poi rinviato al giorno successivo: “Il 19 giugno nella sede torinese dell'azienda ci incontreremo e parleremo anche della situazione di questi lavoratori. Qualcuno ha trovato altri impieghi, ma alcuni di loro sono ancora disoccupati. In questo incontro provvederemo inoltre a richiedere certezze relativamente ai tempi di ripresa dei lavori”. 
 
Per la ripresa dei lavori, insomma, l'attesa è quasi terminata, ma per chi ha pagato sulla propria pelle lo scandalo scoppiato due anni fa ad oggi non ci sono certezze.


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