Nella telenovela infinita che riguarda i lavori per il Tenda bis, è passata in secondo piano la situazione dei lavoratori della Grandi Lavori Fincosit: si tratta dei dipendenti, provenienti in gran parte da Basilicata, Calabria e Campania, che furono licenziati dopo la revoca dell'appalto decisa da Anas per le inadempienze dell'impresa romana. I lavori sono fermi dal mese di giugno dello scorso anno, ad oggi la firma tra Anas e il consorzio torinese Edilmaco, data per scontata fino a dicembre, è in sospeso a causa di un parere che l'ente strade attende dall'Avvocatura di Stato a riguardo della crisi di una delle aziende che compongono l'associazione temporanea di imprese.

 

A fare il punto sulla situazione dei lavoratori dalla Glf è Marcello Gencarelli, uno degli operai ai quali fu consegnata la lettera di licenziamento a giugno del 2017: “E' giusto che si mantenga alta l'attenzione sulla ripresa dei lavori, ma anche noi operai chiediamo che la nostra situazione non sia dimenticata. Dopo il dissequestro (agosto 2017) siamo andati avanti con i lavori fino a giugno del 2018, quando siamo stati costretti ad abbandonare il cantiere: in quel momento al lavoro c'erano circa 40 persone. Da allora attendiamo la mensilità di giugno e il Tfr, prima c'erano già stati ritardi nei pagamenti, ma alla fine gli stipendi erano sempre stati versati. Dall'azienda continuiamo a non ricevere comunicazioni. Alcuni di noi hanno trovato un nuovo impiego, altri svolgono lavori saltuari, ma alcuni sono tutt'ora disoccupati: chiediamo risposte”.

 

I lavoratori, insomma, reclamano per quanto dovuto dalla Grandi Lavori Fincosit, ma i loro crediti sarebbero in realtà nei confronti di un'altra società. A chiarire meglio la situazione scendendo nel dettaglio è Vincenzo Battaglia, segretario provinciale della sigla sindacale Filca Cisl: “La Grandi Lavori Fincosit ha richiesto il 16 dicembre la procedura di concordato preventivo. In realtà però i lavoratori vantano crediti verso la Galleria di Tenda Scarl, società consortile costituita per i lavori del Tenda bis, la quale ha a sua volta richiesto il concordato lo scorso 19 febbraio. Si dovrà attendere la chiusura del concordato, solo dopo il commissario potrà procedere al pagamento dei debiti. I lavoratori in ogni caso sono a conoscenza di questa situazione, che coinvolge 22 operai e 3 impiegati”. Anche su questo fronte, insomma, ci si trova in una fase di stallo, analogamente a quanto sta accadendo per la ripresa degli scavi.