LIMONE PIEMONTE - Tenda bis: ''Tunnel basso? Il 'progetto Vassallo' sostiene tutt'altra cosa''

L'intervento dell'ex consigliere provinciale Paolo Chiarenza nel dibattito riaperto dall'alluvione di inizio ottobre

Redazione 09/12/2020 08:27

Riceviamo e pubblichiamo.
 
Egregio Direttore,
qualche politico e amministratore del cuneese, per darsi credibilità sul nuovo traforo di Tenda, sta riscoprendo il nome prestigioso dell’ing. Giuseppe Vassallo, che fu negli anni Novanta capo della Sezione Lavori Speciali della Provincia di Cuneo (un ente che allora con il presidente Quaglia contava assai nel campo dei progetti infrastrutturali) per associarlo all’ultima idea di realizzare un tunnel “basso”. Il progetto Vassallo, quasi esecutivo, fu presentato nel novembre 1993 e approvato dalla Provincia nell’aprile 1994, e fu predisposto in coordinamento con l’ANAS di Torino e la Dirèction Dèpartimental de l’ Equipement di Nizza. Numerosi furono i confronti con i tecnici e le riunioni con i rappresentanti del comune di Limone e della Comunità montana Valle Gesso, Vermenagna e Pesio che l’approvarono. Per quel progetto la Provincia spese allora circa un miliardo di lire. Il progetto escludeva una soluzione “bassa”. Basta leggere la relazione tecnica del progetto Vassallo dalla pagina 30 alla 35. Nel marzo 1995 furono recepite alcune modifiche richieste dai francesi sull’imbocco lato Francia. Nel resoconto della riunione della C.I.G. italo-francese si legge: “Gli esperti francesi ritengono che la maggior parte del progetto italiano debba essere approvato, in particolare la posizione dell’imbocco italiano, situato nelle immediate vicinanze dell’ingresso del traforo attuale. Per quanto riguarda invece l’imbocco francese del futuro tunnel, il CETU ha proposto una variante alla soluzione a suo tempo messa a punto dall’ing. Vassallo, che porta ad un allontanamento progressivo del traforo attuale, prima dell’uscita sul versante francese, in modo da posizionare l’imbocco francese sul versante della riva sinistra del fiume Roya”.
 
Oggi però qualche esponente italiano, magari nell’ennesima speranza di vedere realizzato quanto prima il nuovo traforo, lancia l’ipotesi di un tunnel “basso”. Non si sa come faccia il presidente della Provincia Borgna ad affermare che mette a disposizione dell’ANAS il progetto Vassallo che sostiene tutt’altra cosa. Tra l’altro, l’ANAS di Torino quel progetto ce l’ha e lo conosce da oltre venticinque anni. Ma si sa, il presidente Borgna manifesta sempre entusiasmo per le nuove soluzioni che vengono sbandierate. Lo aveva già dimostrato allorchè nel 2014 illustrò la riforma Delrio che castrava le Province. Ma anche pieni di nuovo entusiasmo sono i rappresentanti degli stessi enti locali che già in allora avevano approvato il progetto “alto”. Si apprende ancora la notizia che le autorità francesi sono contrarie ad un tunnel a bassa quota e ad un cambiamento del progetto. Magari hanno valutato che la realizzazione di un tunnel “basso” significherà la convergenza in Valle Roya del traffico pesante proveniente da Cuneo e dal Piemonte. Allora addio al traffico interregionale turistico e piccolo commerciale. Chi ha capito tutto? Gli attuali sindaci della Valle Vermenagna (Limone in testa) o la Francia?
 
Paolo Chiarenza, ex consigliere provinciale

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