CUNEO - Test di Scienze della Formazione primaria annullato a Torino: "Persa una giornata importante"

Il racconto di A., 23enne del Cuneese: "I fascicoli non bastavano per tutti". Il segretario di Azione Prandi: "È evidente che qualcosa nel sistema non ha funzionato"

19/09/2025 09:34

Venerdì 12 settembre al Lingotto Fiere di Torino oltre 1.600 giovani aspiranti insegnanti si sono presentati per sostenere il test di ammissione al corso di laurea in Scienze della Formazione primaria. Dopo ore di attesa e momenti di forte incertezza, la prova è stata annullata a causa della mancanza dei fascicoli sufficienti per tutti i candidati.  Tra loro c’era anche A., una ragazza di ventitré anni residente in provincia di Cuneo, che ha raccontato in prima persona quanto accaduto: "Siamo entrati tra le 8.30 e le 10.15 per la registrazione, il test doveva iniziare alle 11 ma la consegna dei materiali è partita ben oltre le 11.30. Quando hanno distribuito i fascicoli sono accorti che non ce n’erano abbastanza: molte mani alzate, tante persone senza prova. Ci hanno detto che avremmo iniziato verso le 13.15, in attesa di un corriere da Milano, ma nel frattempo siamo rimasti ore seduti senza sapere cosa fare né se potevamo uscire. Nonostante le molte ore è stato vietato l’allontanamento per mangiare al bar interno mentre venivano concessi uso del telefono e pause al bagno con le buste sui banchi (le prove erano in contemporanea con altri atenei). È stata una gestione confusa che ha generato disagio e nervosismo". "Non possiamo che esprimere solidarietà ai tanti studenti coinvolti – commenta Andrea Calosso, responsabile provinciale Under30 di Azione – Molti erano arrivati da lontano, altri avevano chiesto permessi dal lavoro o fatto sacrifici personali ed economici. Quello che doveva essere un passaggio cruciale per il loro futuro si è trasformato in una giornata di incertezza e frustrazione. È una situazione che lascia indignazione e che non deve ripetersi".  "Per me insegnare è sempre stato un sogno – aggiunge A. – Mi preparo da mesi per questo test e ho pagato la tassa d’iscrizione (50 euro), ma non ho potuto nemmeno svolgerlo. Alcuni candidati erano donne incinte o mamme con bambini piccoli, altri rischiavano di non riuscire a rientrare con i mezzi. Non tutti, purtroppo, avranno la possibilità di ripresentarsi alla nuova data".  "Questi giovani chiedono soltanto serietà e giuste condizioni. – sottolinea Giacomo Prandi, Segretario provinciale di Azione – Quando un test nazionale viene annullato per mancanza di materiale, è evidente che qualcosa nel sistema non ha funzionato. È doveroso che Università e Ministero chiariscano le responsabilità e fissino al più presto una nuova data venendo incontro alle esigenze dei candidati, con la garanzia che simili episodi non si ripetano. Faremo quanto in nostro potere per chiedere spiegazioni direttamente alla ministra Bernini con un’interrogazione in Parlamento".L’annullamento del test al Lingotto ha rappresentato un grave episodio di disorganizzazione, che ha colpito oltre 1.600 studenti. È inaccettabile che simili errori compromettano il futuro di tanti giovani. – conclude la deputata della Repubblica Ruffino - Chiediamo rispetto, chiarezza sui tempi di recupero e garanzie affinché episodi del genere non si ripetano. La formazione degli insegnanti merita serietà sin dall’ingresso all’università”.

c.s.

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