CUNEO - Tettoia Vinaj, a che punto è il contenzioso con i privati che non pagano?

Beppe Lauria interroga il sindaco anche sulla situazione dell’ex chiosco al parco della Resistenza e su palazzo Chiodo

Andrea Cascioli 18/10/2021 17:04

 
Tettoia Vinaj, ex chiosco di parco della Resistenza e palazzo Chiodo. Sono le note stonate nello spartito dell’amministrazione comunale cuneese in questo finale di mandato, sulle quali uno abituato a steccare nel coro come il consigliere Beppe Lauria chiede di vederci chiaro.
 
Fra le tre la questione più scottante negli ultimi mesi è stata quella relativa alla struttura nella piazza dell’ex Foro Boario. Qui il Comune tenta da diversi anni di recuperare ciò che ritiene essergli dovuto dalla società Tettoia Vinaj srl, ovvero da chi gestisce il locale e lo affitta a sua volta all’Open Baladin (quest’ultimo estraneo al contenzioso). I privati sostengono che il contratto li autorizzi a corrispondere l’importo dovuto a palazzo civico in una sola tranche, senza una tempistica determinata, mentre il Comune pretende un affitto annuale in forza di quanto riportato nel contratto (ma non nel bando di gara). Questioni avvocatizie, che infatti - a due anni di distanza dalla prima interpellanza delle opposizioni - la giunta si è risolta a dirimere per vie legali.
 
Anche un altro ex punto di ritrovo della movida cuneese, il locale in viale Angeli 25 (già sede di Fea’s e prima ancora dell’Altro Baladin), ha causato grattacapi al sindaco Borgna e ai suoi assessori. Qui però è un privato a “battere cassa” nei confronti del Comune: si tratta della Money srl, la società che ha mantenuto il contratto di locazione fino allo scorso 22 gennaio e che ora pretende il pagamento per l’indennità di avviamento (pari a 18 mensilità) e per le migliorie apportate.
 
Nel caso di palazzo Chiodo, invece, il problema non sono le carte bollate ma le ingiurie del tempo. La dimora gentilizia tra via Cacciatori delle Alpi, via Savigliano e via Chiusa Pesio era stata acquistata dal Comune - unico proprietario dal 2015 - con l’intento di ampliare l’attuale sede della Biblioteca Civica. Poi si è optato per il trasferimento nel costituendo polo culturale dell’ex Santa Croce e da allora il bene è in cerca di una nuova identità. Si tratta di un palazzo costruito intorno al 1503 e considerato uno degli esempi più significativi di architettura rinascimentale in città: le sue condizioni però destano preoccupazioni sempre più pressanti. Dopo l’incendio del 2015, appiccato da occupanti abusivi (mai identificati), solo la scorsa primavera l’edificio ha registrato distacchi di intonaco che hanno richiesto interventi urgenti.
 
Su tutto questo verte l’interpellanza di Lauria che verrà discussa nel prossimo Consiglio comunale.

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