La Corte d’Appello di Torino, Sezione Terza Civile, con sentenza n. 1054/2025, pubblicata il 26 novembre 2025, ha accolto il ricorso in appello proposto dal Comune di Cuneo contro la società Tettoia Vinaj s.r.l. nell’ambito del procedimento riguardante il contratto di concessione della “Tettoia Vinaj”. L’amministrazione comunale aveva impugnato la sentenza di primo grado del Tribunale di Cuneo, che aveva dichiarato la risoluzione del contratto per grave inadempimento della concessionaria, ma aveva ritenuto inammissibili le domande del Comune relative ai canoni non versati e alle indennità di occupazione maturate fino alla restituzione dell’immobile. Accogliendo le ragioni dell’ente, la Corte d’Appello ha confermato l’obbligo della società di corrispondere i canoni di concessione non versati a partire dal 10 luglio 2015 fino al 7 giugno 2021, data in cui è stato aperto il contenzioso presso il Tribunale, per un importo complessivo di 192.328,50 euro, più IVA e interessi moratori. La società è stata condannata anche al pagamento dell’indennità per l’occupazione senza titolo dell’immobile dal 7 giugno 2021 al 6 giugno 2024, data in cui la Società ha effettivamente restituito i locali in forza della sentenza del Tribunale di Cuneo, per una somma pari a 144.657 euro, oltre gli interessi. Per il resto, la Corte d’Appello ha confermato la sentenza del Tribunale di Cuneo, condannando infine Tettoia Vinaj s.r.l. al pagamento delle spese del grado d’appello in favore dell’ente. La Corte ha ritenuto corretta la ricostruzione del Comune circa la natura del rapporto contrattuale e ha affermato che, anche in presenza della risoluzione, il pagamento dei canoni maturati e delle indennità per la mancata restituzione rientra tra le conseguenze economiche dovute dalla concessionaria inadempiente. Soddisfazione è stata espressa da parte della Sindaca Patrizia Manassero: “La sentenza della Corte d’Appello conferma integralmente la posizione sostenuta dal Comune e riconosce la fondatezza delle ragioni espresse nei diversi passaggi del procedimento. Si tratta di una decisione importante, che tutela l’interesse pubblico e restituisce certezza a una vicenda lunga e complessa. Era un mio dovere e un mio impegno sciogliere questa situazione; ringrazio tutti coloro che hanno lavorato per questo obiettivo”.