CUNEO - Tettoia Vinaj, la giunta alle strette: ‘Denunciare costa, meglio il dialogo’

Sturlese incalza l’amministrazione sul mancato pagamento delle annualità: ‘Danno da 100mila euro per il Comune’

Andrea Cascioli 29/10/2019 08:30

 
Il vaso di Pandora scoperchiato dal consigliere Ugo Sturlese di Cuneo per i Beni Comuni nella scorsa seduta del Consiglio comunale continua ad alimentare polemiche tra i banchi dell’assemblea.
 
Si parla dell’affaire Tettoia Vinaj, ossia del contenzioso che oppone al Comune di Cuneo i gestori del fabbricato di piazza Foro Boario oggi occupato dall’Open Baladin (a sua volta affittuario della società concessionaria ed estraneo a tutta la faccenda).
 
La società Tettoia Vinaj srl è subentrata nella gestione alla Consital, con la quale l’amministrazione aveva stipulato la concessione nel 2014. Il contratto di appalto trentennale (prorogabile) prevede un canone di 30mila euro per ogni annualità fino al terzo anno, per poi salire a 48219 euro per ciascuno dei successivi cinque anni e a 63266 euro per ogni anno successivo al decimo, al netto dell’Iva. Delle annualità dovute al Comune, però, il gestore ne ha versata finora una soltanto.
 
Tutto si fonda su una differente interpretazione del contratto: il privato ritiene che la società non debba corrispondere il canone di concessione ogni anno. Ma la cadenza annuale dei pagamenti, obietta Sturlese, è “chiaramente definita” per l’intera durata della concessione, anche se l’articolo 5 del contratto “non reitera nella disposizione attinente ai primi cinque anni tale indicazione”. Le osservazioni della controparte quindi sarebbero speciose e inammissibili, sostiene l’esponente dell’opposizione di sinistra: “I documenti sono chiari. Mi stupisce che questa controversia che rischia di danneggiare il Comune per circa 100mila euro non si risolva”.
 
L’assessore al Patrimonio Paola Olivero, che già nell’ultima seduta del Consiglio aveva dovuto parare i colpi delle opposizioni, ricorda che la prima lettera di sollecito inviata alla Tettoia Vinaj srl risale al 3 novembre 2015 e che da allora “gli uffici comunali sono sempre stati solleciti nel richiedere il dovuto”.
 
Sta di fatto, comunque, che malgrado la sollecitudine i pagamenti richiesti dal Comune non si sono ancora visti. Come non si è visto un seguito giudiziario della vicenda, che a questo punto sarebbe lecito attendersi. La giunta, tuttavia, sta cercando finché possibile di evitare questa strada, pur non escludendola: “Un’azione legale, in effetti, potrebbe essere avviata e avrebbe potuto essere avviata anche prima, - ammette Olivero - ma stiamo cercando di arrivare a una soluzione che permetta di evitare ulteriori esborsi”.
 
Denunciare costa, insomma, e c’è anche la speranza di non guastare del tutto i rapporti con la controparte perché questa “è una realtà del territorio”. Ma se la maggioranza è convinta di poter acchiappare più mosche con il miele che con l’aceto, l’opposizione non condivide affatto queste considerazioni.
 
“Sono passati tre anni e non credo sia ammissibile che si rifiuti di riconoscere un fatto di così palmare evidenza, cioè che l’annualità va pagata ogni anno senza eccezioni” conclude Sturlese, lasciando intendere che la faccenda, almeno per quanto lo riguarda, è tutt’altro che conclusa.

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