Riceviamo e pubblichiamo.
Egregio direttore,
è da una dozzina d’anni che a Cuneo è finita la stagione degli studi, dei progetti, e magari delle speranze concrete, nonché del coinvolgimento della classe dirigente dei politici, degli amministratori e dei tecnici su obiettivi determinati del territorio. Buon per noi cuneesi che finalmente si ripropone il problema dei trasporti per i traffici con la Francia, la Liguria e la Valle padana; il problema del rilancio delle ferrovie per il trasporto merci e passeggeri. Ma siamo di fronte alla realtà o alle aspirazioni generiche, a nuove illusioni o alla solita propaganda?
Per ridare fiducia e rinnovare l’impegno è indispensabile mostrare qualcosa di concreto e valido da studiare, da progettare, da sostenere in sede regionale e nazionale. E ciò senza avere timore di precisare scelte, di affrontare dibattiti o impopolarità, di compromettere interessi o condizioni.
Una volta Camera di Commercio, Unione Industriale, Provincia, Regione, associazioni produttive si impegnavano direttamente a promuovere e avviare progetti, finanche con iniziali finanziamenti per gli studi. La Sitraci S.p.A. (la società istituita per le comunicazioni transalpine) ne era il supporto operativo. Le loro mobilitazioni erano indirizzate verso infrastrutture che avevano un riferimento: autostrada Asti-Cuneo, raddoppio del tunnel di Tenda, traforo transalpino del Mercantour, ferrovia Torino-Cuneo-Ventimiglia e Torino-Savona, aeroporto di Levaldigi, traforo di Armo-Cantarana.
Attualmente non bastano più auspici, denunce e dichiarazioni generiche. Fuori le idee, si facciano proposte concrete, si fissino delle priorità di realizzazione. Autorevolmente qualcuno ci dica, la variante di Demonte è utile solamente per risolvere i problemi di transito e di inquinamento dei centri di Demonte e Aisone o deve essere propedeutica per un nuovo collegamento da e per la Francia? Oppure i limiti turistico-commerciali del Tenda bis, le difficoltà di traffico invernale al Colle della Maddalena, nonché le costose alternative del Frejus e del Monte Bianco, fanno riprendere in considerazione il progetto di un nuovo asse transalpino nelle Alpi Marittime (Mercantour)? Il traforo di Armo-Cantarana è un progetto di percorso più rapido e sicuro tra il Sud Piemonte e la Liguria o una esercitazione in attesa di cominciare da capo con un’alternativa ferroviaria? Nei trasporti ferroviari per merci e passeggeri, i collegamenti Torino-Cuneo-Ventimiglia, Torino-Savona, Cuneo-Cavallermaggiore-Alba-Asti-Casale Monferrato-Mortara-Milano hanno ancora una validità e prospettiva da rilanciare?
Tanti anni fa si diceva: “Cuneo provincia in credito”. Oggi in credito sono i cuneesi che lavorano e che producono. Cominci l’Associazione degli Autotrasportatori ad additare obiettivi indispensabili e chiamare all’appello la classe dirigente della provincia.
Ringraziamo per la pubblicazione, distintamente.
Paolo Chiarenza (ex consigliere provinciale), Guido Giordana (sindaco di Valdieri), Maurizio Occelli (consigliere comunale Savigliano), Paolo Barabesi (consigliere comunale Cavallermaggiore), avv. Carla Sapino (Moretta), avv. Maurizio Paoletti (Boves), Alberto Anello (ex consigliere provinciale), Emiliano Negro (sindaco di Roburent)