LIMONE PIEMONTE - Treni sulla linea ferroviaria Cuneo-Limone, la replica del comitato pendolari all'assessore regionale Gabusi

"I piemontesi hanno messo i soldi, ma come sono stati utilizzati? Rivogliamo un servizio senza tagli e un reale potenziamento"

Redazione 17/12/2021 14:37

Riceviamo e pubblichiamo.
 
Gentile direttore,
come comitato pendolari e Co.M.I.S., in relazione all’articolo relativo alla situazione treni sulla Linea Cuneo-Limone, vorremmo esternare le nostre considerazioni in merito alle dichiarazioni dell’assessore Gabusi pubblicate nell’articolo stesso: “Abbiamo lavorato affinché in questo periodo invernale, consapevoli che quei territori non possono aspettare per 3 o 4 anni il ripristino della strada di Tenda, per fornire un servizio importante alle comunità locali. Abbiamo perciò stabilito sei coppie al giorno di treni oltre alle due coppie storiche originarie, che possono fare la navetta Limone-Tenda e quindi possono servire sia per i turisti che vogliono arrivare a Tenda in auto e andare a sciare - la scorsa domenica sono stati circa 70 -, sia anche per gli utenti e i lavoratori che, soprattutto nel periodo invernale, trovano nella ferrovia l’unico trasporto per l’ospedale di Tenda. I treni sono anche a servizio di coloro che da Tenda vogliono andare a Limone o Cuneo per altre esigenze. In media viaggiano, infatti, una ventina di persone al giorno che fanno la spola avanti e indietro”.
 
Le sei coppie di treni sono sicuramente utili alle comunità locali ma potevano essere studiati in modo che avessero una corrispondenza/connessione con i treni in arrivo/partenza da/per Cuneo e da/per Ventimiglia, turisticamente sarebbero stati più appetibili, le connessioni presenti sembrano puramente casuali.
 
“Abbiamo tenuto vivo e stiamo tenendo vivo un territorio grazie ad un investimento e siamo gli unici ad averlo fatto. Le voci sono numerose, tra istituzioni, consiglieri, comitati pendolari, ma dobbiamo ricordarci che gli unici che hanno messo i soldi sono gli italiani e nella fattispecie i piemontesi. Nessun altro. Questo è importante ricordarlo, in quanto gli unici che hanno avuto concretezza in questo momento sono stati gli italiani che hanno garantito un servizio in quei territori.
 
Il territorio, in particolare i vari comitati pendolari, si sono più volte espressi sulla necessità di potenziare la linea Cuneo-Nizza-Ventimiglia con raccolta  firme, eventi, proposte tecniche e quant’altro ma fino ad ora non si è vista questa profusione di sforzi da parte delle istituzioni, e sì gli italiani e fattispecie i piemontesi hanno messo i soldi, lo sappiamo benissimo che li abbiamo messi, ma come sono stati utilizzati? “Questo servizio, che evidentemente ha necessità di materiale rotabile, si porta dietro alcune piccole ma cruciali ricadute su tutto l’orario con alcune piccole soppressioni che possono certamente risultare fastidiose e dannose. Piccole soppressioni a danno dei pendolari, che poi sono realmente così piccole? Sicuramente sono fastidiose e dannose.
 
“Occorre anche sottolineare che la fascia oraria che incide veramente sulla vita delle persone e che presenta numeri di frequentazione seri – intorno ai quaranta passeggeri al giorno circa - è quella del treno del mattino delle 7:32, che è stato spostato di circa un’ora, quando il flusso dei passeggeri è nettamente inferiore. Ritengo che nelle prossime settimane, probabilmente nell’anno nuovo, l’orario sarà implementato con un bus sostitutivo perché il treno di fatto c’è ma un ora dopo. Gli altri sono treni a metà mattinata sono scarsamente frequentati e possono essere utilizzate altre vie di collegamento. Stiamo ragionando con l’Agenzia della Mobilità Piemontese e Trenitalia per l’inserimento di un pullman che possa partire intorno alle 7:20 garantendo agli studenti e ai lavoratori la possibilità di arrivare nel capoluogo Cuneese in tempo per svolgere tutte le attività. Questo è dovuto a quel territorio ed è dovuto ai cittadini che lo abitano. La situazione attuale è la conseguenza non di un taglio, ma di una netta implementazione dei servizi che si porta dietro a strascico alcune soppressioni”.
 
Eccoci ad uno dei punti nevralgici della questione: se si sapeva che il treno delle 7,32 era in fascia oraria pendolari , riconoscendo che “incide veramente sulla vita delle persone e che presenta numeri di frequentazione seri” si cerca di trovare una soluzione per mantenerlo non  di sopprimerlo, il fatto di spostarlo un’ora dopo serve solo al giro materiale ma sicuramente con minor utenza. Inoltre tale treno non è limitato a Cuneo ma proseguiva verso Fossano per la connessione con il treno da Savona verso Torino ed era molto utilizzato, quindi non sono solo 40 passeggeri ma molti di più, con la cancellazione del 7,32 salta anche l’8,12 da Cuneo e la cadenza relativa verso Torino. La soluzione del bus può essere considerata solo in caso di emergenza poiché non garantisce la sicurezza che può dare il treno, le strade nel periodo invernale sono innevate e/o ghiacciate, mancando il treno ci sarebbe un aumento del traffico, già intasato specie all’ingresso di Cuneo, ma anche a Borgo S. Dalmazzo, con relativo ritardo sui tempi di arrivo. Sono stati considerati questi fattori?
 
Come si fa a considerare la proposta del bus come valida alternativa al treno che svolgeva un servizio nettamente diverso? La soluzione non deve essere vista solo a livello locale ma con una visione di insieme e di integrazione della mobilità, il problema non è solo Limone –Cuneo ma di Limone-Cuneo-Centallo-Fossano per proseguire fino a Torino e nell’altro senso verso Ventimiglia-Nizza. Inoltre la modifica di orario ha fatto sì che il Reg11223 delle 11,25, prima in partenza da Fossano in connessione con il treno da Torino, ora parta da Cuneo alle 11,50, facendo saltare un ulteriore cadenzamento, riducendo di fatto ulteriormente il servizio, seppur parzialmente. Altra piccola soppressione fastidiosa e dannosa.
 
Il dire: “Questo è dovuto a quel territorio ed è dovuto ai cittadini che lo abitano. La situazione attuale è la conseguenza non di un taglio, ma di una netta implementazione dei servizi che si porta dietro a strascico alcune soppressioni”. Sinceramente sembra una presa in giro, di quale implementazione si sta parlando, un bus è la necessità dovuta al territorio e ai cittadini che lo abitano? Veramente? Implementazione che si porta dietro alcune soppressioni? Come si può  considerare utile una implementazione, atta di solito a perfezionare, che include soppressioni?
 
“La risultanza è un maggior servizio almeno dal punto di vista ferroviario in quei territori e una tenuta fino a quando il tunnel di Tenda non sarà in servizio e potrà collegare anche via auto i due Paesi.
 
La risultanza è un servizio di contingenza senza una traccia di un piano di sviluppo verso il futuro, come invece dovrebbe essere, non si può intervenire solo con l’ottica di tamponare problematiche locali, serve un piano concreto di sviluppo a livello regionale e con risvolti interregionali.
Come comitato e coordinamento abbiamo fatto anche noi una proposta all’Agenzia Mobilità Piemontese su una possibile alternativa che speriamo possa essere valutata e concretizzata, in attesa comunque che il servizio ferroviario possa essere realmente implementato, integrato e strutturato in modo adeguato tornando almeno all’offerta del periodo pre-covid, visto anche l’adeguamento delle tariffe dei biglietti/abbonamenti con un aumento medio del 1,51%.
 
Rivogliamo i nostri treni compresi quelli delle 4,21 e delle 23,25, rivogliamo un servizio senza tagli nel weekend per le nostre località turistiche,  rivogliamo la riapertura delle linee sospese e un reale potenziamento della Cuneo-Nizza-Ventimiglia.
 
Cordiali saluti
 
Claudio Menegon
Gruppo Pendolari Cuneo-Torino (membro Co.M.I.S.) 
Co.M.I.S.- Coordinamento Mobilità Integrata e Sostenibile
 

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